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Inler: “Marek non si discute. Jorginho o Behrami? La squadra è quella che conta”

Gokhan Inler, centrocampista del Napoli, è intervenuto al programma “In Casa Napoli”. Lo svizzero si racconta a 360°. Ecco la sua intervista: “Serve maturità, dobbiamo seguire Benitez, che dice cose giuste, e fare sempre meglio”, così si presenta Inler. Maturità è la parola d’ordine, è ciò che chiede Benitez alla sua squadra.

Come è l’atmosfera nello spogliatoio in vista del 3 maggio?
“Prima dobbiamo preparare la partita di sabato per poi arrivare al top contro la Fiorentina”.

Hai segnato anche contro il Napoli quando eri all’Udinese. Ma hai segnato anche gol importanti col Napoli.
“Mi piace segnare e se posso chiudere io le partite con un gol chiave sono contento”.

Quando non c’è Higuain e Reina è distratto, è il centrocampo a fare un lavoro maggiore.
“Chi scende in campo deve dare sempre il massimo ed è l’obiettivo di tutti i giocatori. Abbiamo lasciato troppi punti per strada e dobbiamo crescere in questo. Dobbiamo migliorare”.

Spesso il Napoli si allunga e gli avversari segnano. Come mai accede questo? Cosa dice Benitez?
“Noi dobbiamo richiamare questi giocatori per stare stretti ma non è facile perché poi gli altri fanno il contropiede. Dobbiamo imparare a gestire i momenti”.

Benitez si è arrabbiato dopo il pareggio con l’Udinese. Qual è la situazione dello spogliatoio in questo momento?
“Lui è uno che pensa tanto e aiuta tantissimo. Dopo Udine abbiamo subito parlato, abbiamo regalato questa partita ma lui già pensa avanti. Noi dobbiamo crederci perché ci sono ancora altre partite”.

Benitez in conferenza stampa ha parlato di Insigne. Meglio dire certe cose solo nello spogliatoio o anche in pubblico?
“Io non parlo di questi episodi. Lui ha parlato di Lorenzo ma può parlare anche di me. Lui parla tanto e da solo non può fare nulla, a rispondere devono essere anche i giocatori sul campo”.

Quanta voglia c’è di vincere la Coppa Italia?
“Vogliamo dimostrare la nostra forza prima contro l’Inter e poi dedicarci alla finale. Parlare è facile, nel calcio succedono tanti episodi ma se tutti insieme restiamo uniti e ci crediamo, sarà più facile”.

Come spieghi l’errore di Reina?
“Eravamo a metà strada io e Behrami ma non avevamo capito a chi andava la palla”.

Con Jorginho come va? Come ti trovi?
“Si è integrato benissimo. Dà tanto e può crescere ancora”.

Con chi ti trovi meglio con Jorginho o Behrami?
“La squadra è importante, la mentalità deve essere al meglio”. 

Come ti trovi meglio: in un centrocampo a due o a tre?
“Nell’Udinese ho giocato a tre con Mazzarri e Benitez a due. Il mister dà indicazione e noi facciamo”.

Avanti al centrocampo chi preferisci che rientri col passaggio: Hamsik o Pandev?
“Mi piace adesso come siamo. Hamsik è intelligente, sa cosa deve fare. Sia Pendev che Marek sono bravi ma Hamsik è più esterno”.

Che momento è per Hamsik?
“Lui è un professionista si sta allenando al massimo e lo aiuteremo. Sa cosa deve fare meglio lui e noi sappiamo cosa fare. Marek non si discute”.

Avete provato più schemi per cambiare la posizione di Hamsik?
“Proviamo in allenamento varie soluzioni, a volte ci dividiamo in due blocchi ma il mister poi decide”.

Sabato c’è Mazzarri, è stato tuo allenatore fino all’anno scorso. Che partita sarà?
“Vogliamo andare lì per vincere, ora a Napoli c’è Benitez. Ci saluteremo”.

Quando avete giocato col Sassuolo, come stava Cannavaro?
“Era commosso. Ci siamo salutati, non solo con me ma con tutta la squadra”.

Ti trovi più con Mazzarri o Benitez?
“Io voglio vincere”. (ride)

Il gol più bello?
“Col Chelsea”.

Quest’anno andrai al Mondiale.
“In Brasile andiamo prima per prepararci al meglio, lì fa caldo”.

Quest’anno ci sono i preliminari Champions.
“Pensiamo prima a chiudere questo cerchio con la finale di Coppa Italia. Poi verrà il resto”.

Come mai hai scelto Napoli e ti sei presentato con la maschera?
“La maschera è nata da un’idea improvvisa, ma il presidente ha tante idee e gli piaceva questa. Nello spogliatoio ha trovato la maschera che era del Pocho, alla fine poi me l’ha regalata. C’erano altre voci di mercato ma io sapevo che il Napoli mi voleva già prima. Una società che ti vuole dall’inizio ed è seria non puoi non sceglierla ed io l’ho fatto”.

Pasquale Marino è stato il tuo primo allenatore. Cosa ha significato per te questo tecnico, quando eri all’Udinese?
“E’ stato molto importante. La prima settimana è stata difficile anche per la lingua non era facile per me, ho avuto difficoltà ma poi mi ha detto che dovevo dare il meglio di me e sono migliorato”.

Qual è il tuo sogno in questo momento?
“In primis ogni partita”.

Cosa non ti piace del calcio italiano?
“Sicuramente il razzismo. Noi siamo qua per giocare e quando i giovani sentono queste cose possono demoralizzarsi. Ai giovani bisogna dare sempre immagini positive”.

Maradona su Inler dichiara: “Mi piace molto la sua personalità. Gli faccio un grande in bocca al lupo per la sua carriera”.

Ti dispiace non avere la fascia di Capitano?
“Sono qui da poco, sono cresciuto rispetto a prima. Devi anche saper affrontare le cose a quattrocchi. Migliorerò ancora”.

La Fiorentina gioca bene un po’ come voi. Anche loro si allungano.
“Gioca benissimo, hanno tanto possesso. Per noi è importante tenere palla e fare possesso. Questa partita sarà d’intensità. E’ una partita secca. Servirà intensità per fare un’ottima partita”.

Voi giocate con quattro attaccanti, loro senza.
“Si gioca 11 contro 11. Importante per noi sarà l’approccio mentale, dobbiamo entrare in campo per vincere non dovremo pensare chi mancherà dall’altra parte”.

La Fiorentina è senza attacco complicato, poi mancherà Cudrado.
“Cuadrado lo conosco è bravo ed è fondamentale per la Fiorentina”.

Un saluto finale.
“Sempre Forza Napoli”.

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