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L’eredità di Benitez: rafaeliti, anti-Benitez e la tranquillità che dovrebbe avere Sarri

Si fanno sentire ancora a Napoli le conseguenze dell’avventura napoletana dell’allenatore del Real Madrid. Il Napoli di Sarri è stato protagonista di una falsa partenza in questo campionato. La sconfitta patita domenica sera al Mapei Stadium ha preoccupato tifosi e stampa partenopea, non solo per essere partiti con uno zero in classifica, ma soprattutto perché la squadra azzurra ha perso in malo modo. Come prevedibile, l’ambiente non ha lesinato critiche al neo-tecnico azzurro, il quale potrà rifarsi già dalla partita di domenica sera al San Paolo contro la Sampdoria.

L’aspetto che ha colpito di più dopo questa sconfitta all’esordio è però l’atteggiamento di alcune parti della tifoseria e di una minima parte della stampa napoletana. Nel biennio di Benitez, specialmente durante il secondo anno nel quale sono sorte difficoltà, sono venuti a crearsi due schieramenti definiti: i rafaeliti e gli anti-Benitez. Con tutto ciò che ne consegue. Nel periodo iniziato a luglio 2013 e terminato a giugno 2015, i rafaeliti hanno sempre adottato un metro di giudizio dolce nei confronti dell’allenatore ex-Liverpool, perdonandogli anche le scelte rivelatesi più sbagliate scaricando la responsabilità sulla bassa qualità della rosa e di conseguenza sul presidente De Laurentiis. Dall’altro lato, gli anti-Benitez sono sempre stati soliti aspettare al varco il mister iberico, non dandogli meriti per i trionfi raccolti durante la prima annata e addossandogli interamente la colpa dei fallimenti collezionati dalla squadra azzurra durante la scorsa stagione. Con la fine del mandato di Benitez a Napoli, si auspicava un superamento di questa problematica che ha condizionato in maniera fortemente negativa il periodo in cui l’allenatore spagnolo è stato sulla panchina azzurra.

Purtroppo, sin dal ritiro di Dimaro ci sono state le prime avvisaglie di questo problema che è ancora presente e si fa sentire nell’ambiente napoletano. I commenti ascoltati a Dimaro “finalmente con Sarri la squadra lavora seriamente” dagli anti-Benitez si sono trasformati, dopo la prima sconfitta, in un attacco frontale e deciso dei rafaeliti all’attuale tecnico azzurro. La quasi totalità dei giudizi arrivati dopo Sassuolo-Napoli – si fa fatica a pensare di poter giudicare una squadra e un allenatore dopo una sola partita ma è accaduto – sono stati condizionati dallo schieramento di appartenenza dell’era-Benitez. Gli anti-Benitez hanno mostrato con Sarri un’indulgenza che ai tempi dell’attuale allenatore del Real Madrid non avrebbero mai adottato e i rafaeliti una durezza nei loro giudizi che fino a pochi mesi fa non avrebbero mai utilizzato.

Salvando la pace di qualcuno immune da queste scorie post-Benitez, parte della piazza partenopea dovrebbe seguire quanto predicava il poeta latino Orazio: est modus in rebusv’è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto”. La buona riuscita del periodo in cui Sarri sarà sulla panchina del Napoli dipende molto dall’atteggiamento dell’ambiente nei suoi confronti che è auspicabile sia libero da ogni pregiudizio, condizionamento e paragone con il passato.

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