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La 10 del Napoli non è solo un numero e il vero vuoto è quello lasciato da altre maglie

In settimana si è tornato a discutere se assegnare la maglia numero 10 del Napoli a Lorenzo Insigne.

Lo stesso Insigne in un’intervista [LEGGI QUI] ha confessato che sarebbe onorato di indossarla, ma che tocca a Re Diego decidere se è arrivato il momento di far rivivere la magìa della 10 azzurra al San Paolo.

Dopo il rinnovo del contratto tanti tifosi (e non solo) vorrebbero vedere la 10 indossata da Insigne, il napoletano con la tecnica individuale forse migliore della Serie A e sicuramente tra le migliori d’Europa.

Ma la 10 del Napoli non è solo una maglia. E’ il simbolo di una rivincita, è la bacchetta magica che ha permesso ai tifosi più fortunati di vivere l’unica parentesi davvero vincente negli oltre novanta anni di storia del Napoli.

Non c’è dubbio che nel calcio la legge del merchandising ha tolto il fascino della cosiddetta maglia da titolare che andava dalla numero uno alla numero undici. Quelle con gli altri numeri significavano panchina.

Se la numero 10 rappresenta la fantasia, la classe calcistica cristallina, il calciatore in grado di fare la differenza e di entusiasmare i tifosi, ci sono altre due maglie che mantengono intatto il loro fascino: la numero 1 e la numero 9.

La numero 1 la maglia del portiere, l’unica diversa da quella dei compagni di squadra, il simbolo del calciatore ‘folle’ pronto a sacrificare qualunque parte del corpo pur di non far passare il pallone alle sue spalle.

La numero 9 che, insieme ai tifosi,  è sinonimo dell’essenza del calcio: il gol.

Forse il vuoto più grande lasciato al San Paolo non è quello della numero 10, ma della numero 9 e della numero 1.

La numero 1 in passato è stata indossata anche da Zoff, Castellini, Taglialatela, Iezzo, la scorsa stagione dal portiere di riserva Rafel che una volta avrebbe avuto la 12.

Addirittura la numero 9 non ha nessun padrone, un’offesa per chi in passato ha fatto la storia del Napoli con quella maglia addosso come ad esempio Sallustro, Jeppson, Vinicio, Savoldi, Careca, Higuain.

Forse più che parlare della 10, è arrivato il momento di chiedere di rivedere in campo i miti della 1 e della 9.

Insigne può diventare una pagina importante della storia del Napoli anche con la 24, così come ha già fatto Hamsik con la 17. La 10 lasciamola in pace, magari torneremo a sognarla dopo aver realizzato altri sogni più desiderati.

Forza Napoli !

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