Scuola di Giornalismo Sportivo

La Volpe che arrivò all’uva…

 


#Gofoxes. Di sicuro uno degli hashtag più utilizzati nel 2016, visto che un po’ tutti si sono appassionati alla storia del Leicester City, piccolo club che fino ad un anno fa poteva vantare solo 3 Coppe di Lega e un Charity Shield. La storia inizia circa un anno fa, quando la squadra, nonostante fosse sprofondata all’ultimo posto in classifica, riesce ugualmente a salvarsi, vincendo 7 delle ultime 9 partite. A fine stagione scoppia uno scandalo, successivo alla diffusione di un video a luci rosse, che vede coinvolti i calciatori Tom Hopper, Adam Smith e, soprattutto, James Pearson, figlio dell’allora tecnico Nigel. I tre vengono scaricati dalla dirigenza, ma questo porta alla rottura con Pearson padre, che viene esonerato e sostituito con Claudio Ranieri, reduce dall’esperienza infelice alla guida della Grecia. I bookmakers si scatenano, e indicano il tecnico testaccino come il principale indiziato ad essere esonerato per primo nel campionato inglese. La società intanto si muove anche sul mercato ingaggiando il giapponese Okazaki, il centrocampista svizzero Gokhan Inler dal Napoli, lo svincolato Christian Fuchs e riscattando il difensore Robert Huth dallo Stoke City. Tuttavia, l’obiettivo numero per il centrocampo, il francese Veretout preferisce il trasferimento all’Aston Villa, e le Foxes devono accontentarsi di N’Golo Kantè, semisconosciuto 23enne francese proveniente dal Caen. L’avvio è ottimo, con la vittoria per 4-2 ai danni del Sunderland, seguita da altre 5 partite senza sconfitte, fino al 5-2 interno subito dall’Arsenal. Gli scettici iniziano già a intravedere i primi scricchiolii, ma intanto la squadra ottiene 4 vittorie in 5 fondamentali sfide salvezza. Si arriva alla sfida contro il Manchester United, che termina con un prezioso 1-1, e vede l’attaccante Jamie Vardy andare a segno per l’undicesima partita consecutiva (13 gol complessivi), infrangendo il record di Ruud Van Nistelrooj, che si era fermato a 10. È proprio Vardy il giocatore che più di tutti si guadagna gli onori della cronaca: tutti sono colpiti da questo ragazzo che fino a pochi anni prima giocava tra i dilettanti, e prima ancora lavorava come operaio e aveva pure parecchi problemi con la giustizia. Ma ad impressionare sono anche Ryad Mahrez, esterno algerino autore di 7 gol e 6 assist nelle prime 13 partite, e N’Golo Kante…Si, proprio quello che doveva essere la seconda scelta e che al Leicester non sarebbe proprio dovuto arrivare, si dimostra un incontrista eccezionale, dotato di buona qualità palla al piede e soprattutto di straordinarie capacità fisiche che gli permettono di recuperare palloni con una facilità quasi imbarazzante. Gli scettici intanto continuano: ” Vabbè, tanto tra poco crollano”. Intanto a dicembre Ranieri si prende la sua prima personale rivincita: al King Power Stadium arriva il Chelsea, allora 16esimo in classifica, voglioso di dare una scossa alla propria classifica. Ma i soliti Vardy e Mahrez condannano i Blues alla nona sconfitta in 16 partite: Mourinho, che aveva sostituito proprio Ranieri alla guida del Chelsea nel 2004 e che in più occasioni lo aveva pubblicamente deriso, viene esonerato tre giorni dopo. Le Foxes terminano il girone d’andata in vetta alla classifica, grazie a un calcio organizzato basato su contropiedi fulminei, con sole due partite perse (tra l’altro contro Arsenal e Liverpool, di certo non due squadrette). Ma nonostante ciò in parecchi dicono ancora: “Tra poco crollano”. Ma il Leicester continua a vincere: batte 2-0 il Liverpool con una doppietta di Vardy (primo gol realizzato con uno tiro al volo dalla distanza), vince 1-0 a White Hart Lane, e si impone 3-1 all’Etihad Stadium, strapazzando il Manchester City. In queste ultime due partite l’uomo decisivo è Robert Huth, che si improvvisa goleador segnando 3 gol (uno agli Spurs e addirittura due ai Citizens) che valgono due vittorie fondamentali. Pian piano nasce la consapevolezza che questa squadra può fare qualcosa di importante: lo sanno i calciatori, lo sa anche Ranieri, che però non si sbilancia mai e affronta la situazione con la sua consueta umiltà e con tanto umorismo. Intanto il campionato diventa una corsa a due tra le Foxes e il sorprendente Tottenham di Pochettino, per il quale, probabilmente, avremmo fatto tutti il tifo, se non ci fossero stati Ranieri e i suoi ragazzi. A 5 giornate dalla fine il Leicester si guadagna la matematica qualificazione alla prossima Champions League, ed ha 7 punti di vantaggio sugli inseguitori. Poi la partita col West Ham sembra trasformarsi in un incubo: solito gol di Vardy per l’1-0, poi il bomber viene espulso e gli Hammers ribaltano il risultato e sembrano prossimi alla vittoria. Poi al 94’ l’arbitro assegna un calcio di rigore al Leicester: dal dischetto va Leonardo Ulloa che batte Adrian e regala un punto fondamentale per la corsa al titolo. Nel frattempo gli Spurs vincono 4-0 contro lo Stoke, portando lo svantaggo a -5. La settimana successiva in molti si aspettano un passo falso del Leicester contro lo Swansea guidato da un altro italiano, Guidolin. Ma ancora una volta Ulloa si dimostra l’uomo della provvidenza e con una doppietta spiana la strada ai suoi, che si impongono per 4-0 e ritornano a 7 lunghezze di vantaggio, visto che il Tottenham la sera successiva non va oltre l’1-1 contro il WBA. Il 1° Maggio il Leicester è di scena all’Old Trafford: i Red Devils vanno in vantaggio con l’enfant prodige Martial, ma poi il capitano Wes Morgan sigla il gol dell’1-1. A questo punto basterebbe un pareggio del Tottenham, impegnato a Stamford Bridge, per laurearsi matematicamente campioni. Gli Spurs chiudono il primo tempo in vantaggio 2-0, grazie ai gol di Son e del capocannoniere del campionato Kane. Poi nella ripresa prima Cahill e poi un gol meraviglioso di Hazard, fissano il risultato sul 2-2, consegnando il titolo a Ranieri, che finalmente vince un titolo nazionale e si prende la rivincita su tutti coloro che lo avevano criticato ed etichettato come perdente (nonostante sia un ottimo allenatore che ha lasciato ottimi ricordi ai tifosi di tutte le squadre allenate). È il giusto coronamento per una stagione strabiliante, che ha fatto innamorare il mondo intero. È il titolo di Vardy, l’operaio diventato eroe, autore di 24 gol in campionato. È il titolo dell’inventore Mahrez, votato miglior calciatore della stagione. È il titolo di Schmeichel, figlio del leggendario Peter, che ha emulato il padre con parate spesso decisive. È il titolo di Kantè, quello arrivato come seconda scelta e a fine stagione voluto da Antonio Conte per risollevare le sorti del suo nuovo Chelsea. E ancora di Morgan e Huth, centrali sgraziati ma rocciosi, di Okazaki e Ulloa, autori di gol decisivi, fino ad arrivare a Drinkwater, altro meraviglioso protagonista di questa favola bellissima. Scoppia il tripudio a Leicester, una città che fino ad ora era famosa solo per il rugby, visto che i Tigers, la rappresentativa locale, sono la squadra più vincente d’Inghilterra, e una delle più forti d’Europa, e adesso è invece il teatro di una delle più grandi imprese calcistiche che si siano mai viste. Non sappiamo come andrà la prossima stagione. Quel che certo è che la Volpe che non arrivava all’uva e diceva che fosse acerba, all’uva ci è arrivata eccome. E l’ha trovata dolcissima…

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