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L’analisi tattica di Parma-Napoli: il 4-2-3-1 provato da Gattuso e l’alternanza Lozano-Politano

Il Napoli perde 2-1 contro il Parma una gara valida per la 35esima giornata del campionato di Serie A. 

Partita gioca a ritmi bassi sia per il caldo che per le tante partite giocate nell’arco di pochi giorni. Il Napoli ha dominato sia nel possesso palla che nelle occasioni create ma decidono la partita i tre rigori fischiati dall’arbitro Giua.

Parma – Il 4-3-3 iniziale viene trasformato in 4-5-1 in fase di non possesso e in 2-3-2-3 in fase di possesso. Durante il possesso palla avversario i due esterni d’attacco Karamoh e Siligardi scendevano sulla linea dei centrocampisti per compattare la squadra e coprire al meglio ogni attacco del Napoli. In fase di possesso i due esterni difensivi aiutavano nella spinta offensiva allineandosi con il mediano Brugman. Poco più avanti Kurtic e Grassi agivano alle spalle di Karamoh, Siligardi e Caprari. Meritano attenzione il baricentro basso sia in fase di possesso che di non possesso e la compattezza della squadra allenata da D’Aversa durante la fase difensiva.

Il 4-5-1 del Parma utilizzato in fase di non possesso.

 

Il 2-3-2-3 utilizzato dal Parma in fase di possesso

Napoli – Con l’assenza di un centravanti questa volta Gattuso cambia qualcosa rispetto agli schemi utilizzati nelle ultime partite. In primis in fase di non possesso ha alternato il 4-2-3-1, con Allan e Demme mediani e Fabian sulla trequarti, con l’ormai classico 4-1-4-1. In fase di possesso, invece, è stato utilizzato il solito 2-3-2-3 con baricentro molto alto che porta i difensori centrali sulla linea del centrocampo. Merita attenzione l’alternanza tra Politano e Lozano al centro dell’attacco data probabilmente dalla poca incisività del messicano come centravanti.

Il 2-3-2-3 utilizzato dal Napoli in fase di possesso. Il baricentro molto alto e l’alternanza Lozano-Politano.

 

Il 4-2-3-1 alternato al 4-1-4-1 utilizzato nella fase di non possesso.

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