Rassegna Stampa

L’attore Massimiliano Gallo: “Dobbiamo appassionarci solo alla maglia e alla bandiera azzurra”

Apprezzato attore e grande tifoso del Napoli l’attore Massimiliano Gallo è stato è stato tra i promotori del documentario “Maurizio, il Sarrismo – Una meravigliosa anomalia”, presentato al Biografilm Festival di Bologna.

Ma il passaggio di Sarri alla nemica sportiva di sempre ha spiazzato i produttori del documentario. Così Massimiliano Gallo su “Repubblica” oggi in edicola:

“Credo sia opportuna una rivisitazione del lavoro. Ritirarlo non mi sembra il caso, perché resta valido. Abbiamo raccontato la storia del bancario che ce l’ha fatta nel grande calcio. Abbiamo materiale e contributi di ottima qualità. L’apologia del Sarrismo e la bellezza del suo calcio non vanno rinnegate.

Di Sarri alla Juve ne parlerò con il regista, Francesco Inglese: decideremo cosa fare. Questo comporterà un ulteriore sacrificio, anche economico, ma lo faremo volentieri.

Questo clamoroso trasferimento deve rappresentare un monito per noi appassionati. Dobbiamo appassionarci soltanto alla maglia e alla bandiera azzurra. 

Sarri è stato considerato dal pubblico un rivoluzionario perché ha comunicato messaggi ben precisi. È stato ovviamente il suo errore. È giusta la logica del professionista, ma allora è necessaria coerenza.

Faccio un esempio per essere più chiaro. Marcello Lippi è stato una stagione al Napoli e poi è andato alla Juventus, ma quando viene in città è sempre amato. La gente lo applaude e non gli ha mai contestato nulla. Il motivo è semplice: non ha mai fatto dichiarazioni contro la Juventus. Non ha voluto fare il Masaniello o il capopopolo a tutti i costi. Basta essere chiari. 

Ma per Sarri non è un traditore. L’ho conosciuto personalmente e ha un grande spessore umano. Sarri è arrivato tardi al grande calcio, quindi adesso vuole accelerare la sua ascesa e vincere il più presto possibile. Per questo è andato alla Juve. Non credo a motivazioni economiche. 

Sarri come Maradona? Non scherziamo. Diego è stato sempre coerente con il suo pensiero.
Contro il Palazzo, contro Blatter: non ha mai avuto paura delle conseguenze. Ha pagato un prezzo carissimo pur di difendere i suoi ideali, altrimenti avrebbe giocato altri vent’anni continuando a fare la differenza”.

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