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Le 1000 e una Zeman: auguri “Maestro”

Sabato a Genova, nella trasferta contro la Sampdoria, Zdenek Zeman festeggerà le mille panchine in carriera.

 

 

“Emozionato? No. Mi sembra d’aver iniziato ieri”.

E invece sono 1000. O meglio, lo saranno. Sabato, a Genova, sarà la 1000sima panchina nella carriera non sfolgorante, ma sicuramente mai banale di Zdenek Zeman. Il maestro boemo ha la missione di salvare il Pescara dalla retrocessione ed in quel giorno particolare dovrà cercare di fare punti in casa della Sampdoria.

“Ne avrò fatte altre 500 fra dilettanti e settore giovanile. La prima fu a Licata, ma non ricordo il risultato”.

Così ha parlato Zeman ai microfoni di Mediaset Premium, intervistato sulla panchina numero 1000. Un viaggio lungo, che sembra interminabile, che l’ha portato alla ribalta ai tempi del “Foggia dei miracoli”. Lo schema? Inutile dirlo, quel 4-3-3 che fece storia (e scuola) con Baiano, Signori e Rambaudi nel tridente d’attacco. Miglior attacco della Serie B nell’anno della promozione, tre salvezze in Serie A con due noni posti (e Coppa UEFA sfiorata) sempre con cifre da capogiro nei gol segnati. Ma sarebbe troppo semplice sfogliare Wikipedia e fare un riassunto delle squadre che ha allenato e dei risultati raggiunti. Quello che conta, è che il suo è un calcio che ha fatto scuola, soprattutto al livello di preparazione, se Giuseppe Signori disse di lui: “E’ uno che ti fa lavorare in maniera pazzesca: durante il primo ritiro non riuscivo neanche a salire le scale, alla sera”. Ritmi ed allenamenti estenuanti, ma un calcio di propensione offensiva unico all’epoca e diventato punto di riferimento per allenatori come Sarri, Di Francesco e molti altri.

L’hanno definito un “terrorista”, sicuramente è stato un uomo che ha fatto parlare di se anche per tutto quello che ha pensato e detto riguardo ciò che ruota attorno all’ambiente calcio. Storiche ad esempio sono le schermaglie con la Juventus e le polemiche sul doping, quelle con Mourinho e con altri esponenti del mondo del calcio. Noi preferiamo ricordare le sue imprese, tutti i giocatori che, dal nulla, ha lanciato in nazionale e nei palcoscenici più importanti del mondo, la sua caparbietà, i suoi insegnamenti e, soprattutto, il suo grande, grandissimo amore per il calcio.

“Smettere di allenare? Dovranno spararmi”
Cit. Zdenek Zeman.

Auguri Maestro, 1000 di queste panchine.

 

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