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Le voci degli esperti Tarro, Bacco e De Donno sull’epidemia da Coronavirus

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Il portale online Radio Radio riporta le parti saliente delle interviste a tre esperti poco ascoltati in questa epidemia da Coronavirus: Giulio Tarro, Giuseppe De Donno e Pasquale Bacco.

Voci quasi fuori dal coro, si può dire, e le loro parole le ha raccolte Canale Europa TV, piattaforma di televisione in streaming. A seguire quanto riportato da Radio Radio, partendo da Giulio Tarro.

Giulio Tarro sul Coronavirus

Credo che sia importante un aspetto che ci riguarda molto da vicino, il sole e i raggi ultravioletti. Circa 6-7 minuti vengono dati al virus per sopravvivere.

Il prossimo passo viene invece dall’immunità e da questo miracolo della sieroterapia. L’immunità cellulare è quella dimostrata dagli amici di Singapore, soprattutto per quel che riguarda la prima Sars. La prima Sars ha avuto un’immunità cellulare che rimane per 17 anni.

L’altro aspetto importante è che abbiamo predisposta questa immunità cellulare con il beta Coronavirus degli animali. Già a gennaio io parlavo del famoso 3% degli agricoltori della Cina meridionale che avevano una risposta immunitaria nei riguardi del Coronavirus. C’era già la presenza sintomatica e asintomatica del virus.

Già avevano previsto pannelli di plexiglas non sotto l’ombrellone ma sopra i banchi di scuola. Come si fa a pensare ad un fatto del genere! A livello epidemiologico dobbiamo stare attenti, ma non possiamo sempre proiettare il bicchiere mezzo vuoto. Adesso sappiamo benissimo, grazie a Giuseppe De Donno che l’ha applicato subito in Italia, che esiste un salvavita ed è la sieroterapia.”

Giuseppe De Donno e la plasmaterapia

Abbiamo avviato a Mantova questo protocollo di ricerca, insieme ai colleghi di Pavia, portandolo avanti convincendo anche quella parte più critica dei nostri colleghi. Inizialmente non erano così convinti della nostra intuizione. Abbiamo iniziato ad arruolare i pazienti e questi stavano meglio.

Essendo una strategia terapeutica a così basso costo e con scarsissimi effetti collaterali, la mia idea è che questo vada usato in prima linea. Molti di quelli che screditano questo tipo di trattamento, negli ultimi giorni hanno portato alla luce il lavoro che hanno fatto i cinesi.

Se avessimo usato il plasma di pazienti convalescenti in Italia dall’inizio dell’emergenza avremmo evitato circa 3500 morti.

Il pensiero di Pasquale Bacco

Noi abbiamo fatto 7038 visite, abbiamo fatto un calcolo semplice sul numero dei positivi e abbiamo detto che sicuramente questo virus è arrivato a fine settembre, inizio ottobre.

Poi è di ieri uno studio americano e inglese che ha posizionato l’inizio del virus nello stesso periodo individuato da noi. E poi abbiamo fatto un’azione di laboratorio e detto che il virus fosse sensibile alla temperatura. Ma già a inizio marzo il professor Tarro aveva detto quanto sarebbe finita questa emergenza.

La mancanza delle autopsie ha rappresentato l’elemento cruciale della parte iniziale. Abbiamo sbagliato completamente il protocollo terapeutico perché non ci hanno permesso di vedere che cosa succedeva all’interno dell’organismo. Alla prima autopsia ci siamo resi conto di aver sbagliato quasi tutto.

Di seguito, inoltre, potete vedere gli interventi completi:

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