Notizie

L'”incompiuta” bellezza del Napoli e lo sfogo di Sarri

Le parole di Sarri nel post partita di Inter-Napoli ancora fanno sentire la loro forte eco. Ripercorriamo però le motivazioni che hanno spinto il tecnico del Napoli a questo sfogo.

 

“Ci mettete sempre quinti o sesti in griglia di partenza, poi parlate di cos’è mancato per vincere lo scudetto. Si chiede a questa squadra qualcosa per cui non è costruita e questo non ci fa piacere. Non siamo nella fascia che ci permette di programmare uno scudetto, chi ce lo chiede spesso è in malafede. Addirittura ho letto che siamo una squadra incompiuta. Che significa? Eh, dovreste chiederlo a chi ha scritto l’articolo”.

Parole chiare, limpide, cristalline, con quel pizzico di furore contenuto di chi s’è sicuramente stancato di dover ripetere sempre le stesse cose, ma anche di chi sa di stare facendo un lavoro incredibile contro l’opinione di molti. Maurizio Sarri, nel post partita di Inter-Napoli è un fiume in piena, risponde piccato alle domande ritenute faziose e spiega le sue ragioni. Che male c’è a dire la verità? In Germania vince il Bayern, in Francia il PSG, in Spagna Barcellona o Real Madrid, in Italia la Juventus, i soldi contano ed è inutile girarci intorno. Ma allora perchè si conitnua a chiedere “cosa manca a questo Napoli”? Un Napoli da record che ha l’unica pecca di non poter attingere ad un serbatoio decisamente più ampio. Siamo d’accordo, il fatturato non fa sempre la differenza, ma lo fa quando puoi spendere 120 milioni in un amen indebolendo le tue due principali rivali.

Ma si può tentare di colmare quanto più possibile il gap con il gioco, quello che ormai è identificato come il migliore della Serie A, uno dei più belli d’Europa. Eppure ancora risuona quella parola: “incompiuta”…il Napoli è una squadra incompiuta. A firma “Gazzetta dello Sport” l’articolo che ha fatto infuriare Sarri, datato domenica mattina, che identificava la partita Inter-Napoli come la “sfida tra incompiute”, dove si giudicava la stagione del Napoli, reo di essere terzo e non secondo, un “brutale passo indietro”. Brutale passo indietro, avere un punto in più rispetto alla passata stagione, dopo aver perso il tuo giocatore più forte (andato alla concorrenza) ed aver subito l’infortunio del suo sostituto. Brutale passo indietro, quello di un Napoli “incompiuto”, terzo in classifica, ad un punto dal secondo posto, lo stesso che a bocce ferme era stato quotato come quarta, quinta, addirittura sesta forza del campionato.

Un brutale passo indietro. Quello che toccherà fare a chi, dovesse il Napoli arrivare secondo (ma anche se non dovesse succedere), ha sparato sulla crocerossa azzurra senza un briciolo di lungimiranza ad inizio campionato, ma soprattutto chi ha sacrificato all’altare del risultato-a-tutti-i-costi, il più bel gioco della Serie A.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top