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Marchetti: “Inchiesta Juventus? Aspettiamo i documenti per capire”

Il vicesegretario generale della UEFA Giorgio Marchetti, è intervenuto a “La Politica nel Pallone”.

“La UEFA si comporta nel rispetto dei regolamenti, ci sono in corso attività di indagine nei confronti della Juventus, c’è una sentenza già presa e che mi sembra di capire sarà appellata. Aspettiamo di vedere la documentazione su tutti i dossier per capire se ci sono dei profili concernenti i regolamenti Uefa. E la Juventus dovrà anche decidere quale sarà il suo posizionamento rispetto all’Europa”.

Quello presentato nell’aprile 2021 e rilanciato nelle ultime settimane è un piano “pericoloso, che vuole salvare non il calcio ma poche società”, spiega il dirigente che lancia un messaggio anche a Real Madrid, Juventus e Barcellona, i tre club che portano avanti il progetto di una nuova competizione continentale: “Un tentativo di avvicinamento non dipende dalla Uefa. Sono società fondamentali per il calcio europeo, ma sta a loro decidere. E l’Uefa non è un monolite, si prendono decisioni di concerto con gli stakeholders”.

Una risposta sarà il nuovo format della Champions League dal 2024-2025. Più squadre (36) e più gare (un minimo di 8), con l’addio alla tradizionale fase a gironi. Una rivoluzione per il calcio europeo, che garantirà “una maggiore varietà di partite, con più imprevedibilità e interesse sportivo”. Per ora l’Italia si gode l’attuale stagione con sette squadre della Serie A agli ottavi delle coppe come non accadeva dal 1991: “Si tratta di un risultato importante, il calcio italiano è spesso criticato, ma ha vinto l’Europeo del 2021 e non va dimenticato”.

Ad aprile inoltre la Figc dovrà inviare il dossier finale sulla candidatura italiana all’Europeo del 2032 e intorno ad ottobre ci sarà la decisione ufficiale del comitato esecutivo Uefa sulla corsa a due con la Turchia: “Non posso sapere quante chance abbia l’Italia, ma c’è un problema serio e sono gli stadi, che sono lontani dagli standard europei. L’Italia dovrà fare tutto per dimostrare che nel 2032 ci saranno dieci stadi con gli standard richiesti. Gli impianti sono il volano dello sviluppo del calcio, sono essenziali a prescindere dagli Europei”.

C’è spazio per un commento sulle possibili mosse future della Uefa per ridurre le disparità nel calcio europeo: “Credo sia doveroso prendere in considerazione tutto, aprire gli occhi e pensare se ci sia spazio per introdurre un salary cap o un tetto per le spese dei trasferimenti”.

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