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Marek Hamsik e il Napoli: la scelta di un capitano coraggioso

Lo slovacco ha deciso di essere “napoletano” a vita.

Marek Hamsik ha fatto la sua scelta. Una scelta di cuore, una scelta di vita. Lui e il Napoli insieme fino al 2020 quando lo slovacco compirà 33 anni. Arrivato nel 2007 all’età di 21 anni, in pratica quando appenderà le scarpette al fatidico chiodo Marek avrà vissuto a Napoli quasi gli stessi anni passati nella sua Slovacchia dove è nato a Banska Bystrica il 27 luglio del 1987.

In Patria ci è rimasto fino all’età di  17 anni prima di trasferirsi al Brescia nel 2004. L’allora presidente del club lombardo, Luigi Corioni, si innamorò dell’eleganza e della classe di Hamsik dopo averlo visto giocare nello Slovan Bratislava. Proprio con il Brescia debutta in Serie A, il 20 marzo del 2005 contro il Chievo a Verona.

Ma l’appuntamento con il destino calcistico è rinviato alla stagione 2006-2007. Al San Paolo si gioca la giornata numero 17 (guarda caso) del campionato di Serie B. Martedì 19 dicembre del 2006, il Napoli risorto dalle ceneri del fallimento, vince 3-1 contro il Brescia. Il gol bresciano è segnato proprio da Hamsik. Mai un gol degli avversari è stato tanto applaudito dal pubblico del San Paolo, quasi a voler dichiarare l’inizio di un amore destinato a durare per sempre. Quel giorno lo slovacco era già un calciatore con il futuro colorato d’azzurro. Pier Paolo Marino lo aveva infatti bloccato la stagione precedente, quasi per caso, perché il suo vero obiettivo era un altro giocatore del Brescia in scadenza di contratto, Oscar Milanetto. Invece la classe immensa di Hamsik “costrinse” l’allora direttore generale del Napoli a rivedere i suoi piani di mercato. Così  nella stagione 2007-2008, la prima in Serie A del Napoli di De Laurentiis, Hamsik tra lo scetticismo di chi è abituato a emettere sentenze senza conoscere e senza sapere, veste l’azzurro per soli 5,5 milioni di euro e diventa per tutti “Marekiaro”. Hamsik al momento è il giocatore del Napoli con più presenze nelle coppe europee, il terzo per partite giocate in totale (403) dietro solo agli altri due capitani di lungo corso Bruscolotti e Juliano.

Da Reja a Donadoni, da Mazzarri a Benitez fino a Sarri. Dal 3-5-2 al 4-2-3-1, dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Mediano o mezzala, trequartista o seconda punta.  Per il rendimento di Hamsik nessuna differenza, risultando sempre un punto fermo di ogni formazione. Tante giocate sublimi, tanti assist vincenti e soprattutto tanti gol. Da quando è al Napoli ne ha segnati 98 in 403 partite giocate. Tanti per un centrocampista. Il primo in Coppa Italia contro il Cesena il 15 agosto 2007. L’ultimo in campionato contro il Frosinone il 14 maggio 2016.  Il più importante nella finale di Coppa Italia 2012 segnato alla rivale di sempre, la Juventus. Quel 20 maggio 2012 Hamsik e il Napoli di De Laurentiis hanno vinto il primo trofeo. Marekiaro poi alzerà da capitano la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana nel 2014.

In queste dieci estati da napoletano Hamsik ha resistito alla corte della Juventus. Ha sbandato solo quando con la regìa dell’abile Mino Raiola,  Hamsik è stato vicino a vestire il rossonero milanese.

Ma l’amore di Marek per Napoli è stato più forte. “Vorrei che mio figlio crescesse a Napoli”, questo ha detto Hamsik quando la moglie Martina Franova nel 2010 ha dato alla luce Christian il primogenito. Concetto ribadito anche nel 2012 quando è nato il secondo figlio Lucas.

Al contrario di chi ha scelto strade più facili e potenti per vincere, lui ha preferito provare a vincere con il Napoli dove solo Maradona, il più grande di tutti, ci è riuscito.

Al contrario di quanto afferma chi critica Hamsik per alcune sue prestazioni in partite decisive, il capitano slovacco-napoletano ha dimostrato di averne tanto di coraggio scegliendo Napoli a vita.

Senza coraggio è impossibile in una città scaramantica come Napoli legare il proprio nome al numero 17, quello della sua “seconda pelle”, colorata sempre di più d’azzurro.

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