Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’agente di Di Lorenzo Mario Giuffredi.
Di seguito le sue parole:
«Quando si vince, l’emozione c’è sempre ed è normale che ci sia per uno come me che è partito da zero. Le vittorie non sono mai scontate e successi come quello di ieri ci aiutano a ripercorrere la storia della nostra vita professionale dove siamo partiti fino a dove siamo arrivati con i miei giocatori, in questo caso con Giovanni, poiché pensi: “Non avrei mai pensato di ottenere queste vittorie e successi e che tutte queste cose accadessero”.
Aurelio De Laurentiis è senza dubbio il miglior presidente della storia del Napoli, dopo di che,
Ferlaino si è caratterizzato per aver portato Maradona a Napoli, ma Aurelio a livello imprenditoriale e di risultati ha fatto un qualcosa di unico per la città di Napoli.
De Laurentiis è stato prima di tutto un Presidente innovativo che non si è mai nascosto e che ci ha messo sempre la faccia, soprattutto nei momenti negativi dove è riuscito sempre a trovare una via d’uscita.
Ha dato tanto alla città di Napoli, difendendo il suo club, facendo rispettare la napoletanità e portando in giro per il mondo un’etichetta di una società seria come lo è il Napoli ora dove il club rispetta i pagamenti, i bilanci e le regole. Tutto ciò è supergratificante
Dopo l’era di Maradona, era difficile riportare un certo entusiasmo, una grande passione e dei risultati in una piazza come Napoli e creare una struttura societaria come quella del club azzurro ora. Lui ci è riuscito e dobbiamo esserne tutti orgogliosi e sono sicuro che Aurelio continuerà a vincere.
Tutti noi abbiamo temuto il peggio quando a Bologna Antonio Conte ha fatto quelle dichiarazioni, ma noi non possiamo sapere cosa c’era nella testa del tecnico, perché ha fatto quelle dichiarazioni e perché cosa voleva scaturire. Evidentemente quelle parole non erano un sintomo per dire: “Adesso basta, mi fermo qua”, ma per scatenare una reazione d’orgoglio da parte dei giocatori, per far prendere coscienza alla squadra della situazione e tirare il meglio fuori dai giocatori. Non possiamo sapere se erano dichiarazioni di resa, ma il fatto che i giocatori diano il massimo e che credano sempre in quello che fa è scontato. Magari quelle dichiarazioni hanno scosso l’ambiente e aiutato la squadra a riprendere questo percorso.
Per esempio, nella squadra che vinse il primo scudetto Politano ricopriva il ruolo di esterno offensivo e, infatti, faceva della fase offensiva la sua forza. Ora nella squadra di Conte lui ricopre un ruolo prettamente difensivo e di grande sacrificio, seguendo sempre le direttive del tecnico. Questo lo puoi fare solo se credi nel tuo allenatore e se lo seguì alla morte.
Siccome vengo accusato di criticare l’allenatore quando non fa giocare i miei assistiti, ci tengo a sottolineare che Politano nelle ultime cinque partite non ha giocato ed io non ho mai detto una parola. Conte può avere tanti difetti, ma ha un grande pregio: la meritocrazia! Se Politano non ha giocato vuol dire che non era in condizione e non meritava di giocare. Io da fuori vedo attentamente l’operato degli allenatori sui miei giocatori. L’operato di Conte è di grande sincerità e serietà tanto che non regala niente a nessuno. Tutto ciò vuol dire che chi sta fuori è più sereno perché sa che l’allenatore non si fa condizionare e sono sicuro che quando meriterà, Politano giocherà. Tutti noi che siamo intorno al Napoli, abbiamo sempre seguito l’allenatore e creduto in quello che faceva.
Vergara, Ambrosino e Marianucci? All’inizio dell’anno eravamo coscienti che i ragazzi avrebbero trovato poco spazio in una squadra di campioni allenata peraltro da un allenatore molto esigente. Sapevamo i rischi a cui andavamo incontro e alla fine ci siamo comunque giocati una carta e un pezzo dell’anno. Giocare e allenarsi in una squadra di campioni e essere allenati da Antonio Conte è un’esperienza di grande crescita personale e ti porta grandi miglioramenti.
Alla fine anche se hanno giocato poco ci siamo portati a casa comunque una lunga serie di soddisfazioni personali. Vergara ha dimostrato di essere un giocatore che può militare in Serie A. Ha debuttato con la maglia azzurra in Champions, Coppa Italia, Serie A e Supercoppa che ha persino vinto con il Napoli. Alla conclusione di questo percorso troveremo dei giocatori miglioratissimi.
Per la mia esperienza, i giocatori per migliorare, progredire e arrivare a certi livelli devono stare in campo. Non ho mai visto dei giocatori crescere e fare carriera stando in panchina. Siccome questi sono giovani di grande qualità e il club ha interesse ad accrescere il proprio patrimonio, è giusto che vadano a trovare continuità da un’altra parte per poi tornare al Napoli.
Gli interessi ci sono da parte dei club, ma questi sono giocatori in gamba ed è normale che ci siano. Dobbiamo solo capire quale sia la strada migliore per ognuno e quali dovranno essere le mosse per il mercato di gennaio che è delicato dove ti inserisci in un contesto di squadra dove tutto è già definito e devi tenere conto delle scelte che hai fatto nei mesi precedenti. Per questo, devi fare delle scelte chirurgiche che ti permettono di giocare con più continuità e tornare al Napoli.
Sogno per il 2026? Vorrei che Di Lorenzo vincesse il terzo scudetto con il Napoli e che superasse il record di trofei di Maradona. Dopo di che, il cerchio si è chiuso. Io non parlo sempre di Di Lorenzo perché credo che abbia più importanza degli altri miei giocatori, ma perché la sua storia è quasi unica nella storia complessiva del calcio da dove è partito a quello che ha fatto.
Giovanni ha avuto persino un momento di black-out nell’anno del decimo posto e nel post dove stava per andare via. Vedere quello che ha fatto è sensazionale e bellissimo. A lui sono molto legato poiché oltre ad essere un grande calciatore, è un grande uomo e ragazzo di grande umiltà. Mi auguro che sia Politano che Di Lorenzo chiudano il 2026 vincendo il terzo scudetto e vadano a giocarsi il mondiale da grandi protagonisti».
Comments