Vigilia di Milan-Napoli, giorno di conferenze stampa. Allegri parla prima di Conte e la presenta così
“Domani affrontiamo la squadra che meritatamente ha vinto lo Scudetto, che ha fatto un mercato importante e che quest’anno è la favorita.
Poi Conte è bravissimo a far rendere al meglio tutti i giocatori.
Noi dobbiamo essere bravi a sovvertire i numeri del Napoli, sia per le loro ultime 26 partite che per il trend casalingo dello scontro diretto a San Siro.
Dovremo essere bravi a rovesciare questi numeri.
Per noi sarà un test importante.
Siamo in una buona condizione, fisica e mentale.
Abbiamo recuperato anche Leao che sarà a disposizione.
Stanno crescendo anche gli ultimi arrivati. Più il tempo passa, più ci conosciamo, più miglioriamo”.
Cosa voleva dire Conte con quelle sue dichiarazioni? Il Napoli ha una rosa inferiore al Milan?
“Non lo so questo.
La società ha lavorato bene sul mercato, c’è un’ottima rosa, un mix di giocatori esperti e meno esperti.
Dobbiamo pensare a noi stessi, lavorare per far sì che a marzo saremo lì per giocarci le nostre chance per arrivare tra le prime quattro.
Dobbiamo pensare a noi stessi, quello che pensano gli altri non è che mi interessa più di tanto.
Dobbiamo mantenere questo trend di attenzione ed entusiasmo, con voglia di migliorarsi ma con grande equilibrio”.
Leao
“Quanta autonomia abbia non lo so, è 45 giorni che è fermo, nel senso che ha fatto lavori differenziati.
Non dobbiamo pensare al risultato di domani, dobbiamo pensare a giocare una partita bella e importante, sarà un test di crescita contro la squadra campione d’Italia”.
Hai sentito Conte?
“Contatti no, non ne ho avuti. Le squadre di Conte sono squadre che concedono poco, è difficile fargli gol. Mi ricordo la Juventus, l’Inter, l’anno scorso al Napoli che ha subito veramente pochi gol e gli ha permesso di vincere il campionato.
Non devo dirlo io, per Conte parlano i numeri a suo favore”.
Un giocatore si diverte più con Conte o Allegri?
“Non lo so, dovete chiederlo ai giocatori. Ho grande rispetto di Antonio, è un grande professionista. Ognuno ha il suo carattere, magari siamo tanto lontani quanto siamo simili. In carriera ha fatto grandi risultati e li sta facendo”.
Domani i bookmakers danno il Milan come favorito. Come mai?
“Non so cosa pensano gli altri, io so quello che vedo e su cosa stiamo lavorando. Siamo ancora alla quinta giornata.
Ci sono ancora 34 partite da giocare, 102 punti… Ce n’è ancora di acqua sotto i ponti che deve passare.
Un passettino alla volta, bisogna mantenere questo equilibrio: dobbiamo lavorarci e dobbiamo sapere che al Milan vincere le partite è la normalità, perdere deve diventare l’eccezione. Avere il focus chiaro sul risultato finale può portarci qualche punto in più”.
Quanto è importante non perdere domani?
“Non lo so, l’importante è giocare bene, fare una bella partita e cercare di fare il risultato.
Se vinciamo saremo tutti più contenti, il pareggio lo accetteremo di buon grado, in caso di sconfitta allora dovremo lavorare su quello che non sarà andato.
Domani affrontiamo una squadra che nelle ultime 26 ne ha vinte 18. Nel mese di settembre il Milan nella sua storia ha battuto poche volte il Napoli. Dovremo essere bravi a rovesciare questi numeri”.
Pulisic e Nkunku titolari?
“Stanno tutti bene, sono in difficoltà. L’importante è che ci va in campo e chi va in panchina sia pronto al momento decisivo. Tutti vogliono giocare, ma più di 11 non posso metterli. Alla fine comunque gli obiettivi li raggiungiamo tutti: quelli che determinano le stagioni alla fine sono quasi sempre quelli che subentrano”.
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