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Napoli fuori dalla Champions, analisi di un fallimento

Diciamoci la verità, al momento del sorteggio dei gironi di Champions League, la maggior parte di noi ha sorriso, immaginando un cammino in scioltezza per il Napoli. Niente di più giusto, analizzando il livello del raggruppamento, niente di più sbagliato vedendo quello che sarebbe successo dopo.

La qualificazione si mette in salita fin dalla prima giornata, quando gli azzurri vengono sconfitti in Ucraina dallo Shakhtar Donetsk: allora, un approccio totalmente sbagliato alla gara (dettato forse dall’aver snobbatol’avversario), un primo tempo da dimenticare, un erroraccio di Reina, qualche palla gol mancata di troppo e, forse, anche la non titolarità di Mertens, sono le cause principali del tracollo.

Dopo la vittoria casalinga sul Feyenoord, fu il turno della doppia sfida contro il Manchester City. La gara d’andata vede una prima mezz’ora da incubo per il Napoli che subisce l’aggressività del City e si ritrova sotto di due gol, per poi cominciare a giocare al meglio e riaprire il match. Al ritorno, invece, gli azzurri subiscono qualche rete che sarebbe evitabile e falliscono un paio di palle gol clamorose. Certo, perdere con gli inglesi ci può stare, ma per come sono arrivate entrambe le sconfitte, un po’ di rammarico rimane.

In seguito alla sconfitta casalinga contro Guardiola, la qualificazione è già ampiamente compromessa, ma rimane una flebile speranza, in caso di vittoria, sempre al San Paolo, contro gli ucraini. E gli azzurri, dopo uno scialbo primo tempo, si impongono per 3-0, trascinati da un grande Insigne. Il match conclusivo contro il Feyenoord si mette subito bene per gli azzurri, con Zielinski che sblocca il risultato dopo soli tre minuti. Ma da Kharkiv non arrivano notizie confortanti: lo Shakhtar va avanti di due gol contro il City e a quel punto per gli azzurri è black out.

Il match di ieri è stato inutile per le gerarchie del girone, ormai già delineate, ma ha reso evidenti alcuni problemi. Molti titolari sono palesemente fuori forma, in primis Mertens, e, al netto degli infortuni di Ghoulam e Milik, si può dire che la coperta sia abbastanza corta. In estate sono arrivati solo Ounas e Mario Rui, ma Sarri sembra non riporvi grossa fiducia, in particolare sul franco-algerino, preferendo puntare su un adattato Zielinski al posto dell’infortunato Insigne e dirottare Hysaj sulla corsia mancina, affidando quella destra a Maggio. È chiaro, dunque, che, al momento, mancano un sostituto di Mertens, uno di Insigne, uno di Callejon  e uno di Ghoualm e, se si considera anche il mercato dell’estate precedente, l’unico vero titolare arrivato a Napoli è Zielinski: Diawara e Rog crescono ma non sono ancora al livello dei titolari, soprattutto il croato, Tonelli è spartito dai radar, Maksimovic è ormai un caso e Giaccherini non viene praticamente mai utilizzato. Non sarebbe stato meglio puntare su qualche giocatore in meno ma che desse più certezze? L’obiettivo ora è ritrovare la miglior condizione, per proseguire al meglio l’avventura in campionato e in Europa League, sperando in qualche aiuto dal mercato….

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