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Napoli: De Laurentiis conferma tutto.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato ai microfoni di Radio Napoli Centrale della situazione legata al futuro dello stadio Diego Armando Maradona. 

Le parole di De Laurentiis sul futuro dello stadio

In merito alla possibile ristrutturazione dell’impianto, il presidente del Napoli ha precisato:

“Mi sembra molto strano che il sindaco, che è una persona intelligente, continui a parlare del Maradona aspettando una mia proposta.

Non potrà essere oggetto per il Calcio Napoli per il futuro perché abbiamo fatto un approfondimento totale con dei sopralluoghi e abbiamo scoperto che qualsiasi tipo di operazione di ristrutturazione comporterebbe che la squadra giochi un paio di anni in un’altra città”.

Con tutto il rispetto per posti come Avellino e Benevento, non hanno le capacità per ospitare un club che giocherà (mi auguro) anche l’Europa – ha continuato poi De Laurentiis -.

“Inoltre ci procurerebbe una minusvalenza di almeno 100 milioni. Bisognerebbe avvicinare le curve e verticalizzare i quattro settori”.

In conclusione, il presidente ha chiarito: “Il discorso che si vuole fare è questo: Napoli vuole candidarsi a ospitare gli Europei del 2032? O vogliamo portare i tifosi a 45 chilometri di distanza per seguire la squadra? Ho un appuntamento con il ministro Fitto che convocherà il sindaco di Napoli per approfondire questo discorso

 se tutti quanti si son messi in testa di penalizzare il Napoli e di spedirlo lontano dalla città, me ne farò una ragione.

Afragola piano B? La legge per poter ottemperare alle mancanze bilancistiche di un club ha fatto una mossa intelligente:

al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo dei metri quadri, lascia costruire per uso commerciale per abbattere i costi di gestione di un impianto sportivo.

Se uno vuole uno stadio con centro commerciale e negozi, che lavori sette giorni su sette, se uno lo sposta lontano dalla zona urbanistica più importante non potrebbe avere garanzia di utilizzo sette giorni su sette.

Se uno non se ne rende conto e si fa solo casino, ci si tira indietro e si dice ‘se volete che oltre i 20 anni in cui ho seminato a Napoli…’

ma se vogliamo continuare a piangerci addosso nella città più bella del mondo, e ci sono ostacoli punitivi, me ne faccio una ragione”.

 

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