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Napoli e Juventus, quando i preparatori atletici fanno la differenza. Gli azzurri sono i più preparati

Napoli e Juventus, due squadre che vanno a mille in campo con alcune differenze. Una, la Juventus, perde pezzi e l’altra, il Napoli, in questa stagione ha avuto soltanto tre infortuni, di cui soltanto uno è stato muscolare.

 

Una differenza che emerge e che a lungo andare potrebbe fare la differenza. Sicuramente il più preoccupato è Massimiliano Allegri che, nonostante l’ampiezza della rosa a disposizione, domenica 7 febbraio alle ore 15:00 contro il Frosinone in trasferta farà fatica e non poco. Ad appena otto giorni dalla sfida contro il Napoli, la Juventus ha diverse ossa rotte. Gli ultimi casi sono addirittura in quattro: Giorgio Chiellini, Sami Khedira, Patrice Evra e Martin Caceres. Andando in ordine di importanza la lesione del tendine d’Achille di quest’ultimo significa stagione finita ed obbligherà Allegri a far ruotare gli effettivi in difesa. Situazione diversa per Evra e Chiellini che in realtà potrebbero anche giocare contro il Forsinone nonostante i problemi della settimana, ma l’impressione è che i bianconeri dovranno farne a meno per preservarli. Indisponibile Khedira che, uscito nella gara di domenica scorsa a fine primo tempo, ha riportato un problema muscolare che lo aveva tenuto fermo ad inizio già stagione. A questo si sommano i problemi di Mario Mandzukic per una lesione al gemello mediale sinistro. Andando non troppo indietro nel tempo, esattamente a settembre, la Juventus aveva già dovuto rinunciare a Khedira, Mandzukic, Sturaro a tratti, Asamoah e Pereyra.

Facile è quindi elogiare il lavoro perfetto dello staff tecnico del Ssc Napoli. In particolare nelle figure di Corrado Saccone e Francesco Sinatti, i due preparatori atletici, e soprattutto dello staff medico nella figura del dottor Alfonso De Nicola. Grazie a loro il Napoli negli anni di Benitez ed in questo di Sarri vanta numeri di continuità fisica importantissimi. 
Basti pensare che nella stagione 2013/2014 la rivista “Panorama” lodava la squadra azzurra alla fine del girone d’andata che aveva totalizzato la bellezza di 0 infortuni. In quella stagione furono veramente pochi gli indisponibili per la formazione di Benitez, in parte i problemi fisici riguardarono Marek Hamsik. Nel 2014/15 i problemi più seri riguardarono soltanto infortuni a livello osseo tra cui quello di Lorenzo Insigne, recuperato a tempo di record, di Zuniga, sempre problemi al ginocchio, e di Michu, che praticamente non giocò mai a causa di problemi alla caviglia mentre sul finale di stagione perse Jonathan De Guzman. Quest’anno, invece, la situazione è stata ancor più rosea perché il Napoli ha dovuto rinunciare soltanto a Manolo Gabbiadini, per circa due mesi infortunatosi alla caviglia in nazionale, a Mertens per poche settimane, a causa di un infortunio muscolare, e quello del neoacquisto Alberto Grassi per una lesione al collaterale del ginocchio. 

Situazioni diametralmente opposte che vedono in vantaggio il Napoli in tal senso e rendono onore alla bravura dello staff tecnico azzurro, di primissimo livello. 

 

 

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