Editoriale

Napoli, il Maradona diventa ‘La casa di carta’ dopo tre sforbiciate ritorna il male oscuro

Maradona Stadio Napoli

Quando Spalletti arrivò a Napoli, si ripropose, tra l’altro, di capire perché una squadra così forte non fosse riuscita a vincere.

Forse, a distanza di sei mesi avrà trovato la risposta ma non la soluzione definitiva. Le sconfitte, sono determinate da episodi specifici ma causate da tutti i giocatori, dal loro modo di interpretare la partita, e dalle scelte dell’allenatore. Contro lo Spezia hanno giocato più o meno male tutti ed ognuno ha una parte di responsabilità, Juan Jesus, poi, l’ha determinata con l’autogol.

Sul piano tecnico, il Napoli ha bisogno di puntare sempre sulla qualità, giocare in velocità, vincere tecnicamente i duelli e fare tanto movimento senza palla. Quando mancano i calciatori adatti, il volume di gioco resta discreto ma le scelte non sono efficaci. Si possono anche affrontare e vincere partite sporche e fisiche ma per avere la continuità devi avere la qualità.

Mertens in ombra è finito ai margini nelle ultime partite, probabilmente, risente molto della mancanza di Insigne, partner ideale per scambi veloci nello stretto. Resta , però, uno dei pochi, tra i disponibili,capace di inventarsi una giocata, così Zielinski, non brillante ieri ma dotato del tiro da fuori. Toglierli entrambi, con il senno di poi, non è stata una grande scelta.

Empoli e Spezia sono due sconfitte sanguinose e molto pericolose per i progetti di questa squadra, che come ha confermato Ghoulam, restano molto ambiziosi. Tra il dire e il fare, però, non c’è solo di mezzo il mare ma, anche le fragilità di una squadra ancora vittima del ‘Male oscuro’.

È solo colpa dei calciatori, non c’entrano società, staff tecnico o allenatori.

Anche di questo è convinto Ghoulam che aggiunge

È già successo in passato e dobbiamo risolverlo noi.

Nel frattempo il Presidente molto sereno lancia messaggi rassicuranti ai calciatori ed al tecnico, garantendo alla squadra la presenza e la protezione della società.

Il passato non si può cambiare, il futuro non si conosce, conviene concentrarsi sul presente che è complicato ma anche l’unico sul quale si può lavorare in attesa di recuperare gli assenti e scoprire cosa accadrà nel Continente nero.

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