Editoriale

Napoli: L’arte e il diritto alla felicità.

Napoli

Anche la felicità è un’arte, perché, può capitare di realizzare i propri sogni ma non riuscire a goderne.

Il Napoli ed il popolo dei suoi tifosi hanno capito di aver diritto alla felicità e se la godono fino i fondo.
La squadra, per sua fortuna, non porta il peso della disillusione, dell’urlo di vittoria strozzato in gola da eventi oscuri, della paura di non farcela sul traguardo.
Non ha un passato di sogni infranti e quelli che sono rimasti, per carattere, non sembrano esserne condizionati.
Questi ragazzi, non hanno retropensieri, ma forza, qualità e tanta fame.
Giocano, per il pubblico ma, senza il peso della delusione dell’aspettativa e, soprattutto, per se stessi, con la consapevolezza, che la squadra venga prima di tutto.
I ragazzi terribili, sembrano nati vecchi, hanno la cultura del lavoro, la disciplina e, pure, l’entusiasmo e la ‘Garra charrua’.
Spalletti, fa l’equilibrista, gestisce le emozioni, prova a mostrarsi disincantato ed a ributtare indietro, i fantasmi dell’ultima, maledetta primavera.
Eppure, gli applausi e la mimica facciale, rubati dalle telecamere, tradiscono la soddisfazione, probabilmente, inattesa e la voglia matta, alla sua età, seppure ben portata, di passare da bravo a vincente.
Nel frattempo il Presidente si diverte, si gode il raggiungimento del primo obiettivo stagionale, i primati, i soldi della Champions e degli incassi al botteghino.
A Giuntoli, fischiano le orecchie per quante volte viene nominato e brillano gli occhi mentre guarda i pesci grossi che ha tirato su nella sua pesca miracolosa.
Poi, c’è l’infinito popolo dei tifosi che si gode ogni vittoria, anzi ognuno dei tanti gol, perché tutte le occasioni sono un buon motivo per festeggiare e la felicità di quel momento non può togliertela nessuno.
Neppure, i media nazionali che relegano il Napoli, primatista di tutto, nelle ultime pagine o ai margini degli interminabili dibattiti televisivi o, addirittura se ne dimenticano nei servizi.
In fondo chi se ne frega, le parole, i titoli le copertine e i numeri delle pagine non valgano.
Contano, i numeri in classifica, anzi, nelle classifiche.
I tifosi sono felici, punto.
Sanno perfettamente che, da ottobre a giugno passano otto mesi ed, in tanto tempo, può succedere di tutto, sanno che ci sarà una sosta, un mondiale e, pure, un calciomercato.
Proprio per questo bisogna approfittare del momento e goderne.
Lo stadio Maradona è diventato tutt’uno con Edenlandia, un enorme luna park, dove tutti vogliono entrare, divertirsi e sfrenarsi con quella banda di ragazzi che ci ha ricordato che abbiamo diritto alla felicità.

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