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Napoli-Lecce, la partita può giocarsi così: dal possibile turnover di Spalletti al 4-3-3 di Baroni

Dopo lo 0-0 ottenuto contro la Fiorentina, il Napoli domani scende in campo per affrontare il Lecce. 

Vediamo nello specifico quali risvolti tattici potrà avere la gara di domani.

Lecce – Partiamo dai giallorossi che in queste prime 3 giornate hanno totalizzato un solo punto, conquistato domenica sera contro l’Empoli. A questa si aggiungono le partite perse contro Inter e Sassuolo. Il Lecce di Baroni sarà la seconda squadra che affronterà il Napoli con un 4-3-3 come modulo di partenza. In questo schieramento un ruolo chiave lo gioca il vertice basso Hjulmand mentre le mezze ali Gonzalez e Bistrovic giocano in posizione più avanzata per dare un appoggio al terzetto offensivo. Il Lecce, inoltre, gioca con un baricentro piuttosto basso quando affronta squadre che hanno nel dominio del campo una loro caratteristica come Inter e Sassuolo, mentre il baricentro si è notevolmente alzato domenica contro l’Empoli che è una diretta concorrente per la salvezza. Sarà dunque lecito aspettarsi un atteggiamento piuttosto attendista dalla squadra allenata da Baroni. Sarà infine curioso scoprire quale centrale affiancherà Baschirotto, unico dei difensori centrali ad essere sempre titolare.

Napoli – Nonostante le prime 3 partite abbiano dato delle certezze almeno per quanto riguarda la formazione iniziale, in questo caso sarà curioso vedere come Spalletti deciderà di ruotare i propri uomini. Gli azzurri, infatti, sono entrati nel vivo della stagione e da domani il calendario sarà fitto di impegni in cui si alterneranno campionato e Champions. Dunque la prima vera domanda da porsi è: Spalletti farà turnover?

Siccome un’alternanza di uomini è più che probabile, viste anche le prossime due partite con Lazio e Liverpool, sarà curioso vedere anche in che modo Spalletti cambierà la squadra. E’ vero che il Napoli ha iniziato le proprie gare partendo dal 4-3-3 ma come dimostrato nel corso di queste prime tre partite, come del resto nelle varie amichevoli, gli azzurri possono passare in qualsiasi momento al 4-2-3-1. Non a caso anche l’ultima mezz’ora di partita a Firenze ha visto il Napoli concludere il match con il 4-2-3-1 grazie all’ingresso di Raspadori dal cui impiego dipenderà anche lo schieramento iniziale degli azzurri.

Quel che è certo è che il Napoli, come avvenuto fino ad ora, scenderà in campo per imporre il proprio gioco e dominare la gara dal primo all’ultimo minuto. Il punto di forza degli azzurri è proprio questa identità tattica che non si è mai persa né nelle amichevoli né in campionato e nemmeno quando sono stati impiegati calciatori diversi da quelli che sono considerati i ‘titolari’.

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