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Napoli: La memoria violata. Voi per cosa vorrete essere ricordati?

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“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita” ( W. Shakespeare, La tempesta).

Voi siete gli uomini che hanno regalato emozioni indimenticabili, scolpite nel granito della passione dei tifosi del Napoli.

Voi siete gli uomini che hanno reso i bambini orgogliosi di indossare la maglia azzurra dei loro campioni, sui campetti delle scuole calcio o sugli spalti del San Paolo, cantando i cori dei grandi.

Voi siete gli uomini che hanno bruciato nel boato di un gol record sacri che appartenevano al dio del calcio.

Voi siete gli uomini della ‘Grande Bellezza” che ha affascinato il mondo del pallone.

Voi siete gli eroi dei 91 punti a cui è stato strappato dal petto uno scudetto vinto sul campo.

Voi siete gli uomini che avete tenuto testa alla Juventus, soli contro tutti.

Voi siete gli uomini che avevano fatto di una squadra una famiglia.

Voi siete gli uomini che correndo orgogliosamente dietro un pallone, ‘Hanno difeso la città’.

Voi siete gli uomini, quasi tutti gli uomini, di un sogno.

Voi eravate destinati ad essere ricordati per questo. Oggi per cosa vorrete essere ricordati? Per tutto quanto di bello ed emozionante avete raccontato in questi anni danzando con un pallone?

Oppure per gli ammutinamenti? Per le liti? Per l’impotenza e il grigiore delle prestazioni? È vero il calcio non ha memoria ma a Napoli la riconoscenza è un valore. Eravate diventati eroi pur non vincendo trofei perché avevate reso un popolo orgoglioso di voi.

Un giorno, quando tutto finirà vi resteranno il danaro, i riconoscimenti, i trofei ma, soprattutto, i ricordi.

Voi per cosa vorrete essere ricordati? Il destino di ogni uomo è in parte nelle sue mani, in parte determinato dal caso, voi potete ancora scegliere come scrivere la fine della storia.

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