Editoriale

Napoli: Perché? Perché? Questa volta c’è una risposta alle domande.

Siamo tornati tutti bambini:

Perché questo? Perché quello? Come fanciullini curiosi che vogliono scoprire i misteri della vita.

Perché?

È diventato, l’avverbio interrogativo più usato da tutti quelli che. a vario titolo, parlano del Napoli.

Tante domande e poche risposte, generiche e non chiarificatrici, tranne dopo Braga.

Tutti, cercavamo di capire il motivo per il quale, dopo un primo tempo discreto, nel secondo gli azzurri invitano, gentilmente,  i colleghi portoghesi a fare un aperitivo nella propria  area di rigore.

Meret spiega che la partita era stata preparata tenendo il blocco squadra basso per favorire il gioco in velocità.

Premesso che il calcio si possa giocare in vari modi, alcuni sono più belli di altri ma tutti possono essere redditizi se si hanno i giocatori adatti.

Il Napoli, ha giocatori adatti per mettere in pratica le idee di Garcia?

Sicuramente ha le qualità per fare quello che ha fatto fino allo scorso anno.

I fatti e la storia, raccontano di una squadra costruita per dominare gli avversari attraverso le qualità tecniche e la fisicità)che è diversa dalla capacità aerobica).

Quanti giocatori del Napoli, a parte Osimhen, Di Lorenzo, Olivera, forse Kvaratskhelia e, pare, Lindstrøm hanno i 60 metri ripetuti nelle gambe?

E il Napoli sa difendere per la maggior parte della partita nella propria area?

Abbiamo sentito per anni che questa squadra non poteva giocare sotto ritmo e che si doveva difendere attaccando, ora i codici sono cambiati.

Non sono solo discorsi tattici e fisici ma ci sono la ragione e l’emotività che hanno acquisito consapevolezza e autorità attraverso prestazioni e vittorie.

Ora il cervello deve elaborare concetti diversi, uscendo dalla comfort zone delle certezze.

Ognuno la fa a modo suo, entrando nelle pieghe dei propri pensieri più o meno propenso ad accettare sfide ed a mettersi in gioco.

Altro argomento caldo  quello delle illazioni sull’unità del gruppo che sembrerebbero aver irritato i calciatori.

Nessuno ha mai messo in discussione la loro coesione e quanto alla ‘Fame’ è stato Garcia, prima ancora di conoscerli a paventarne una perdita di motivazioni.

I tifosi, erano tutti fiduciosi che questo gruppo avesse voglia e capacità di giocare una stagione da protagonista.

C’è poi il tema della lettura delle partite e l’utilizzo dei cambi.

Dalla famigerata sostituzione  di Kvara con Zerbin all’ingresso di Natan a 5 minuti dalla fine in una partita che si era fatta molto, molto complicata.

Se, fino al giorno prima, ci era stato detto che il ragazzo andava preservato, è difficile capire il senso di una scelta così pericolosa.

A conti fatti, restano i tre punti conquistati in Portogallo dall’unica italiana vincente in Champions e i risultati nel calcio sono fondamentali.

Le parole di tutti, protagonisti e spettatori si susseguono, incespicano nella fretta, proliferano nella scarsità di certezze e si mescolano con i pensieri.

Ne viene fuori un impasto con il quale puoi fare cose squisite o insapori,  a prescindere dai gusti.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top