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Il Napoli rallenta ma tiene. La bellezza è solo coperta da un velo di stanchezza

Il Napoli a Verona, sponda Chievo, rallenta, giocando una brutta partita, sotto ritmo e senza riuscire mai ad accelerare.

La cronaca racconta questo, le cause sono diverse.

Sicuramente è mancata la spinta di Ghoulam nella catena di sinistra che determina la quasi totalità della manovra offensiva del Napoli.

Mario Rui ha giocato una partita ordinata nel palleggio ma senza regalare la profondità a cui ci ha abituato Ghoulam.

Tutto normale per un calciatore assente dai campi di gioco da tanto tempo.

Il portoghese ha bisogno di tempo e pazienza, con la speranza che il carattere volitivo e l’esperienza velocizzino il raggiungimento della migliore condizione.
Così come si è pagata l’assenza di Milik, per le sue caratteristiche fisiche e per le alternative tattiche che il suo utilizzo poteva offrire.

Un altro, determinante, motivo che potrebbe esserci dietro la brutta prestazione è il calo di energie nervose dopo il match giocato contro il City.

Il Manchester ha la rosa più costosa a livello europeo e questo significa che ha anche i giocatori migliori.

Giocarci praticamente alla pari, anzi dominandolo per lunghi tratti del doppio incontro, ha portato un dispendio mentale e fisico enorme per gli azzurri e contro il Chievo si è pagato il conto.

Analizzati i fatti, le soluzioni spetta trovarle a Mister Sarri e al suo staff.

Capitolo tifosi: Ieri il Bentegodi era un piccolo San Paolo.

Mai soli” non è una frase fatta ma la verità raccontata da migliaia di supporters azzurri che girano l’Italia e l’Europa al fianco del Napoli, con una straordinaria passione.

A Verona, purtroppo, c’erano anche dei delinquenti che non hanno niente a che vedere con i tifosi e che si sono resi responsabili dei fatti che tutti conoscono.

Questi soggetti vanno identificati e puniti in modo esemplare, ma solo loro.

I tifosi, quelli veri, vanno tutelati e non penalizzati da uno Stato che, se non è in grado di fermare i violenti, punisce anche gli innocenti.

Ora bisognerà prepararsi ad ascoltare e leggere le filippiche dei vari commentatori nazional-popolari che spareranno nel mucchio per colpire, umiliare e offendere un popolo intero senza soffermarsi sul reale problema né proporre soluzioni sensate.

Ma a questo siamo abituati, non c’è niente di nuovo all’orizzonte, coperto dalle nuvole, dell’italietta provinciale e becera.

Bel calcio a tutti! Tanto tornerà presto.

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