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Napoli: Una rondine farà primavera?

Napoli: Una rondine farà primavera?

Domenica alle 12.30 il Napoli torna in campo contro il Frosinone.

A Monza abbiamo assistito, in 95 minuti, alla sintesi della stagione del Napoli: il peggio e il meglio.

I quindici minuti da degni campioni d’Italia, il ritorno del figliuol prodigo Zielinski e tre dei quattro gol ad alto tasso tecnico.

Gol coraggiosi che dalla testa arrivano ai piedi in un nano secondo, se non trovano gli ostacoli che hanno creato tanti intralci nell’annus horrobilis.

Era il mantra di Spalletti:

Non pensate, perché se vi concedete un istante a pensare sbaglierete un gol o un recupero su palla persa.

La magia di quel quarto di ora non è servito a disinnescare le proteste.

Il vento della delusione, profonda e giustissima soffia possente tra le curve del Maradona.

Lo stadio sarà sold out anche alla mezza di una bolletta mattinata di aprile che si traveste da luglio.

Saranno più di 50.000 con gli occhi fissi sul campo incerti su cosa aspettarsi.

Il Napoli non è riuscito mai a convincere, continuità zero, come i titoli.

E ora? Bisogna fidarsi o quel pezzetto di partita giocata a Monza,

volerà via come una sola rondine che non ti frega, perché sai che non è già primavera?

Nel calcio gli episodi determinano tanto ma gli obiettivi li raggiungi quando smetti di essere occasionale e diventi ossessionato, dalla voglia di raggiungerli.

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