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Pierpaolo Marino: “Hamsik? Sta decidendo la famiglia. Meret è un fenomeno”

Pierpaolo Marino, Andrè Cruz, Luca Altomare, Maurizio Pistocchi ed Antonio Corbo sono intervenuti a “NAPOLI MAGAZINE LIVE”, trasmissione che approfondisce i temi d’attualità legati al Calcio Napoli:

 

Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Marino: “L’arrivo di Ancelotti mi ricorda l’arrivo di Benitez. Il passaggio da Sarri ad Ancelotti sancisce la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo corso.

De Laurentiis ha preferito affidarsi ad un allenatore manager in grado di portare la squadra a risultati immediati. Come accadde con Mazzarri, dopo i risultati del 2009.

Hamsik? E’ la famiglia che sta decidente. Colpe al buon Marek non se ne possono dare. Se è intervenuto il padre di Marek, che è un mio amico e non e’ mai intervenuto in discorsi contrattuali, significa che c’e’ un coinvolgimento della famiglia che implica un benessere notevole fino alla terza-quarta generazione.

Meret? L’ho osservato da vicino, come qualità e basi tecniche è un fenomeno. Bisogna solo guardare la condizione fisica, altrimenti sarebbe gia’ ora al livello di Donnarumma. Areola esclude Meret e viceversa. Per i soldi che chiede l’Udinese, gli direi prendi uno dei due e poi prendi un altro top player di movimento.

Benzema, David Luiz e Di Maria sono nomi possibili? Se interviene Ancelotti tutto e’ possibile, perche’ i giocatori sono sensibili al richiamo degli allenatori che si sono comportati bene con loro. Mi auguro che il Napoli non prenda David Luiz, non essendo un giocatore in parabola ascendente. Su Benzema non avrei nulla da dire”.

 

Andre Cruz: “Sono tornato a Napoli con piacere, anche se per poco tempo. Sono venuto qui per parlare con alcune persone per motivi di lavoro. Spero di tornare presto per rivedere con calma gli amici napoletani. Un nuovo Andrè Cruz? Non sto vedendo nemmeno in Brasile un giocatore con caratteristiche simili alle mie. Stanno segnando poco sui calci piazzati. Credo che sia un problema di allenamento. Allenare una squadra del settore giovanile del Napoli? Magari, se dovesse arrivare un invito del Napoli ci penserei. Ancelotti è molto bravo, fa calcio d’alto livello da diversi anni. A mio avviso De Laurentiis farà una squadra per provare a vincere lo scudetto. Serve una difesa forte con un attacco in grado di segnare tanti gol. Sono certo che il presidente farà una bella squadra. Napoli merita lo scudetto”.

Luca Altomare: “L’Argentina sconfitta dalla Croazia? Andrè Cruz, con cui ho visto la partita, e’ stato contento da buon brasiliano, scherzi a parte, dispiace per la sconfitta. Ancelotti è un allenatore vincente, ha vinto ovunque. Ci deve essere un seguito all’ingaggio dell’allenatore. I calciatori devono essere di livello. Siamo in attesa di capire. Ci sono anche i Mondiali in corso, magari qualche profilo puo’ fare al caso del Napoli. Il mercato del Napoli è molto attento, non si può sbagliare. Ancelotti e’ un allenatore di livello, che sara’ stato strappato a club notevoli. Vorrei rivedere Cavani a Napoli, sono stato sempre un suo estimatore. Edi ha qualita’ fisiche, atletiche, vorrei vederlo sempre nella mia squadra. Con lui si sognerebbe di nuovo. So che e’ difficile da prendere. Torno spesso a Napoli e la riconoscenza dei tifosi fa sempre piacere. Il popolo napoletano è unico, indossare la maglia del Napoli è stata una fortuna per me”.

Maurizio Pistocchi: “L’Argentina? Non mi aspettavo una sconfitta del genere, ma la temevo perche’ avevo visto lo schieramento iniziale di Sampaoli e mi sembra che l’allenatore dell’Argentina abbia fatto di tutto per perdere questa partita contro la Croazia. E’ la notte piu’ triste della carriera di Leo Messi, e’ la notte della tragedia di Caballero che ha regalato un gol a Rebic. Vedremo se il Mondiale dell’Argentina e’ gia’ finito, ma e’ chiaro che dipende tutto dagli altri, perche’ in testa al girone c’e’ la Croazia gia’ qualificata, poi Argentina e Islanda con 1 punto e la Nigeria a zero, nell’ultima giornata c’e’ Argentina-Nigeria. Ancora non e’ matematicamente fuori ma rischia seriamente. Ancelotti e’ un bravissimo allenatore, e’ una persona intelligente e generosa, porterà a Napoli tutto il suo valore umano e professionale. La sua storia dice che ha allenato sempre grandi giocatori come Shevchenko, Pirlo, Nesta, Maldini, Cavani, Thiago Silva, John Terry e Drogba. Ancelotti e’ sicuramente un valore aggiunto, ma è sbagliato pensare che con Ancelotti si possa pensare di poter vincere il campionato e fare meglio dei 91 punti della scorsa stagione se non arrivano giocatori in grado di migliorare sia l’11 titolare che l’organico. Conosco Ancelotti da una vita, da quando giocava nel Milan, poi e’ stato il secondo di Sacchi nel 1994, è una persona che stimo, che ha grandi valori. Questa rosa pero’ va rinforzata, numericamente e qualitativamente, perche’ i titolari l’anno scorso erano 14 e quest’anno devono diventare 18-19. Solo cosi’ puoi pensare di fare un campionato migliore del precedente, sempre che i rivali non si rinforzino. Le grandi stanno lavorando per costruire squadroni, basta vedere quello che stanno facendo Inter e Juventus. Ancelotti, da persona intelligente, cerchera’ di continuare sulla strada del lavoro fatto singolarmente da Sarri. Al Napoli manca un grande centravanti forte fisicamente, in grado di darti alternative. Fabian Ruiz e’ un centrocampista che mi piace molto, e’ alto 186 cm ma e’ anche tecnico e intelligente, che sa gestire la palla e sa fare sia il regista centrale che uno dei due del centrocampo, quindi ha un valore. Il Napoli l’anno scorso e’ stato straordinariamente competitivo e divertente. Il Napoli ha dato una lezione a tutti, il pubblico ha applaudito la squadra anche se non ha vinto il campionato. In Italia si sente dire che “vincere e’ l’unica cosa che conta”, con colleghi che banalizzano il tutto perche’ non capiscono il gioco: a mio avviso, invece, è stata una vittoria dello sport quella del Napoli, perchè il calcio puo’ unire anche al di la’ del risultato”.

Antonio Corbo: “Argentina sconfitta? E’ un Mondiale che ci fa riflettere. Con Maradona c.t. dell’Argentina non ando’ meglio, l’Argentina di Maradona era una squadra operaia costruita attorno ad un mito. Noi viviamo in un’epoca dove le cose cambiano velocemente. Chi avrebbe mai pensato di essere governati da Salvini e Di Mario soltanto un anno fa? Non voglio giudicare se sia un fatto negativo o positivo, ma di sicuro le cose cambiano rapidamente. Noi invece siamo un po’ conservativi nei giochi di memoria, perche’ pensiamo che certe realta’ siano immutabili. Messi, da tempo, è discusso in Nazionale. Al Barcellona la squadra, invece, gioca per lui. A Barcellona, se sbagli, vieni fischiato. Molti calciatori, quando vanno in Nazionale, perdono la regola del collettivo, perche’ provenendo da squadre diverse ognuno si sente protagonista e tutti insieme non riescono a formare la squadra. L’Argentina, che ho seguito nel 1986 quando vinse il titolo, cosi’ come l’Italia che vinse in Spagna, fu in precedenza criticata perche’ il suo allenatore era il piu’ europeo dei tecnici dell’epoca. Bilardo, pero’, ebbe il merito di studiare bene quell’Argentina e di portarla al titolo grazie a Maradona, che fu sostenuto da 8 disoccupati, mentre i calciatori cosiddetti “ispirati”, che poi in campo andavano a km/h, furono messi da parte. L’Argentina avrebbe vinto nuovamente il Mondiale se non ci fosse stata una finale nebulosa come quella che si verifico’ a Roma, ma alla base il problema delle Nazionali e’ legato ai piccoli divi. De Laurentiis sarebbe capace di fare una buona azione per risparmiare due euro, forse farebbe anche un fioretto, pero’ i risultati gli danno ragione e bisogna ammetterlo. Ha tenuto i conti in ordine e in attivo, sul piano tecnico sono stati raggiunti dei risultati. Puo’ essere simpatico o no, pero’ De Laurentiis ha una perfetta gestione amministrativa. Poi se la campagna acquisti non sara’ adeguata, forse qualcuno fara’ un abbonamento in meno. Se i risultati dovessero poi mancare, magari qualcuno non andra’ piu’ allo stadio, ma sono scelte che si possono attuare in un secondo momento. Oggi come oggi bisogna avere fiducia nell’operato di De Laurentiis, ma soprattutto bisogna dargli tempo. Se aspettando riesce a realizzare colpi importanti a buon prezzo avra’ avuto ancora ragione”.

 

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