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Rafa Benitez e quel galeotto “ci puo’ stare”

Una campagna mediatica senza fine contro Benitez. Sembra che non si aspettasse altro per attaccare un allenatore troppo per bene per il nostro calcio.

“Questo è il calcio italiano di m…” avrebbe detto Benitez secondo gli Ispettori Federali presenti al Tardini. Almeno questa è la motivazione riportata da Tosel per giustificare la giornata di squalifica, la prima in carriera, inflitta al tecnico spagnolo. In passato nei comunicati ufficiali sulle decisioni prese dal Giudice Sportivo, mai era stata riportata nel dettaglio una frase non consentita in campo. Una motivazione del genere è stata sempre classificata con termini del tipo “espressione ingiuriosa” o  “irridente gestualità” o “giudizi lesivi”. Per Benitez è stata fatta un’eccezione. Casuale o voluta? Solo Tosel lo sa. Di certo ha innescato una “tanto attesabattaglia mediatica contro l’allenatore del Napoli. Quel “Ci può stare” pronunciato da Benitez , ha in un certo senso messo a nudo quella sudditanza psicologica di cui soffrono troppi operatori dell’informazione televisiva e non. Napoletani e non. Da quel giorno non si aspettava altro che l’occasione giusta per attaccare il tecnico spagnolo, che proprio in Italia ha conosciuto l’onta della sua prima espulsione in carriera.  Un po’ per vendetta, un po’ anche per destabilizzare l’ambiente Napoli attaccando il suo allenatore. Anche alcune “nobili firme” del giornalismo sportivo italiano sono salite sul pulpito dei moralisti. Sono poi le stesse “nobili firme” che non si sono indignate per la mancata squalifica al campo della Juventus, dopo il lancio di una bomba carta durante il derby di Torino. Per loro era più importante che la squadra della famiglia Agnelli potesse festeggiare lo scudetto con lo stadio pieno. Su quello stesso pulpito, queste “nobili firme” non sono salite quando è stato concesso ai tifosi italiani di dare libero sfogo ai vergognosi cori di discriminazione territoriale. Sempre loro, non hanno mai sottolineato con tanta veemenza la presenza in campo e su determinate prestigiose panchine di chi ha avuto processi e condanne per questioni legate al calcioscommesse. Attacchi di questo genere a Benitez e al Napoli, che li fanno coloro che sono legati ai club centro-nordici, “ci può stare”. Torna strano invece quando gli attacchi arrivano da chi si spaccia per tifoso napoletano, ma poi si reca a fare visita ai club juventus e scrive per determinati giornali che in passato non hanno mai perso occasione per attaccare Napoli e il Napoli.  Peccato che questi signori dalla fede calcistica camuffata, invece di fare di tutto per screditare un maestro di calcio che ha vinto trofei veri e puliti, non si sia preoccupato di come mai gli Ispettori Federali non abbiano “afferrato” nessuna parolina proibita di provenienza parmense. Possibile che in quel finale ricco di tensione, solo i tesserati del Napoli si siano lasciati andare a frasi proibite?  

Ma forse involontariamente Benitez ancora una volta ha colto nel segno.

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