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RILEGGI IL LIVE – Napoli, Spalletti e Di Lorenzo in conferenza stampa: “Se con il Barcellona non rischi, ti schiacciano”. Il terzino: “Sono forti ma dobbiamo essere coraggiosi”

spalletti napoli

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa, direttamente dal Konami Training Center, alla vigilia del match contro il Barcellona.

 

A presentare la sfida, decisiva per il passaggio agli ottavi di finale di Europa League, dopo l’1-1 dell’andata, c’era anche il terzino Giovanni Di Lorenzo.

Prende parola proprio il difensore: “Siamo carichi, sappiamo che è una gara importante, finalmente ritroviamo anche il nostro pubblico e siamo pronti: ci siamo preparati bene e non vediamo l’ora di giocare. Come sto? Sto bene, quello di Cagliari è stato un colpo importante ma sono a disposizione e pronto per giocare, in ogni ruolo: per me non cambia niente. Barcellona? Sappiamo che sono forti, hanno giocatori importanti nell’uno contro uno e dobbiamo essere pronti ai duelli, il calcio va in questa direzione e bisogna accettarlo ed essere pronti per limitarli. Dobbiamo vincere quindi dovremo essere anche noi più propositivi. Ci siamo allenati sui rigori? Non solo adesso, ci alleniamo quasi dopo ogni seduta, siamo pronti ma speriamo di vincerla prima. Se però andrà così, vorrei calciarlo. Sarà difficile, l’abbiamo visto già all’andata, il loro possesso ti costringe ad abbassarti e dovremo essere più coraggiosi ed aggressivi per limitarli e poi col pallone dovremo far vedere le nostre armi. Osimhen? Non deve essere lui a crossare, dovremo accompagnarlo di più come squadra, anche se all’andata abbiamo sofferto il loro palleggio ma dovremo essere più propositivi per vincere e passare. Dovremo dargli più palloni giocabili. Giocata dal basso? Li conosciamo di più, ma sapevamo della loro forza, dovremo rischiare di più le giocate per uscire da dietro perché loro sono forti col pallone ma anche quando ti pressano per recuperarla subito, ma dovremo rischiare. La partita la prepariamo con tutti i giocatori, non solo con undici, tutti sanno cosa fare in campo quando chiamati in causa e quindi siamo pronti”.

Tocca a Spalletti:

“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. Bisognerà rischiare, comandare, altrimenti si diventa passeggeri, bisogna far vedere da subito le nostre intenzioni altrimenti rischiamo di abbassarci troppo. Lozano? Lo valutiamo giorno per giorno, ha bisogno di sentirsi la spalla solida e sta facendo una preparazione particolare per la spalla, poi c’è la questione di condizione, poi altri accertamenti e si vedrà.

Alternanza portieri? Forse non ha visto le partite, Ospina è sempre stato titolare. Oppure per lei essere titolare è farlo giocare anche in allenamento, a casa, ovunque? Lui ha sempre giocato, poi ha perso qualche gara per infortunio e in Europa ha giocato Meret, è una scelta che si fa, nessuna confusione. Lui dall’alto della sua esperienza e qualità fa vedere il suo valore quando è chiamato in causa, così come Meret, come lei dovrebbe fare domande corrette. Come immagino la partita? Difficile, molto difficile. Proviamo ad essere i soldati in un videogioco, una battaglia per conquistare una postazione, se ti fai spazio, oppure ti sparano e crepi.

Quanto dovremo essere diversi da Cagliari? Non dobbiamo farci condizionare da ciò che accade una volta, ma far leva sulle nostre numerose qualità che ci hanno portato in quella posizione di classifica, di giocarcela col Barcellona. Sicuramente differenti dallo svolgimento della gara di Cagliari dove non siamo stati bravi a portarla sul binario di leggerezza talentuosa. Non siamo giocatori da duelli fisici, contrasto aereo, noi siamo da palla per terra e dobbiamo giocare in modo consono come abbiamo fatto tante volte anche se davanti c’è il Barcellona. Prima avevano Messi, ora no, ma è lo stesso la squadra forte come quella, con giocatori buoni da tutte le parti. L’obiettivo è avere una squadra che voglia restare nella testa della sua gente.

Rotazioni? Me lo dica quali rotazioni dovevo fare a Cagliari. Domani uguale, che rotazione posso fare a centrocampo? Forse davanti, ma serve equilibrio visto che c’è il Barcellona, bisogna tenere presente le sostituzioni perché per chi viene da un infortunio, dopo 3-4 gare fuori, può diventare pericoloso farlo giocare subito dall’inizio. E’ rischioso per chi viene da infortuni muscolari, si cercherà di mettere in campo una squadra equilibrata, chi è bravo poi è quello che sbaglia meno.

Chi è favorito? Non c’è favorito, questa sfida porterà all’eliminazione di una delle più forti della competizione. Tutte e due punteranno a non andare ai supplementari. La lezione di Cagliari? Il modo in cui ci comporteremo dentro la partita, a Cagliari c’è stata più fame di salvezza che di Scudetto, vediamo la prossima. Vediamo ora se queste gare da sogno sono quelle che aspettiamo dal primo pallone toccato da bambini. Rischio affanno mentale? Sì, è la testa che fa i muscoli forti, i nervi forti, bisogna considerare anche la trasferta di Cagliari che ti dà un giorno in più, poi uno in meno di recupero, sono talmente ravvicinate ma ormai il calcio è questo qui e non dobbiamo avere timore delle partite ravvicinate. Se hai qualcuno in più disponibile diventa più facile ruotare, oggi non le possiamo fare. Il gruppo è questo, sta tutto nella forza di volontà dei giocatori perchè non c’è tempo per recuperare. Bisogna reagire, serve una testa forte.

Insigne si è allenato? Sì, anche Politano, Osimhen non ha avuto complicazioni al ginocchio, Fabian non s’è complicato l’indurimento muscolare che aveva, in generale usciamo rafforzati da Cagliari, ma anche lì è successo qualcosa, Malcuit non ci sarà per 2-3 settimane, ma abbiamo la possibilità di mettere in campo una squadra forte ed avere dei ricambi per chi inizierà. Insigne partirà dall’inizio ed ha quel livello di personalità e qualità calcistica per direzionare il risultato, Per chi tiferà Maradona? Ho letto molte cose, l’ho visto spesso e lui prendeva sempre posizione, lui sceglieva sempre da che parte stare, io sono convinto che domani sera verrà dalla nostra parte e noi non avremo uno del suo livello per rompere gli schemi, ma tutti insieme possiamo diventare una squadra degna di Maradona e sarà lì pronto ad applaudire le bellissime giocate perché lui era abituato ad un calcio così e vorrà rivederlo ed apprezzarlo da spettatore. Furore di Osimhen un esempio per tutti? Sì, anche sulla testata del gol, per tornare a Maradona, quella incazzatura animale bisogna averla, c’è bisogno anche da parte di altri. Lui ha quella ferocia quando ti viene addosso, sono caratteristiche, come gli strappi da metà campo che vanno supportati ma non è facile perché se gli altri passano 10 metri dietro e lui fa 50 metri, gli altri ne perdono altri 15 in velocità, deve anche farci arrivare (ride, ndr), gli altri non vanno quanto lui, ma bisogna essere compatti. Lui ha delle qualità super, extra, che altri non hanno.

Delusione in città nonostante il +10 sull’Atalanta? L’Atalanta ha una gara in meno, può fare un balzo, però diamo la priorità all’essere memorabili per i tifosi, al costruire un gruppo serio, provando a vincere senza accontentarsi della posizione che si ha. La posizione corretta è quella che c’è da conquistare, ci deve essere l’ambizione di montare su chi c’è davanti e quindi va capito il tifoso se hanno ambizioni ancora superiori alle nostre. Niente è impossibile per noi. Ho fatto rinascere giocatori ma non Ghoulam? Io non ho meriti, li alleno in maniera corretta e poi acchiappano loro i meriti, o i demeriti, ma non è il caso di Ghoulam. L’ho limitato io facendo scelte differenti, lui è un professionista che andrebbe a guadagnarsi più attenzioni, ma sono convinto che in pezzi di partite importanti si meriterà lo spazio che non ha avuto a causa mia. Chi preferirei non affrontare tra Adama e Dembelè? Non lo so, chiedetelo a Xavi, io sono pronto a giocare contro chiunque, c’è pure Ferran Torres, c’è Braithwaite, non si capisce chi possa essere migliore (ride, ndr). Facciamo leva sulle nostre qualità, non sulle non qualità di altri o sul fatto che propongano di meno, è un futuro debole, un ragionamento da mente debole”.

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