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Rummenigge: “Vorrei Dybala, ma la Juve non lo cede”

Paulo Dybala

Il dirigente dei bavaresi ha parlato al Corriere dello Sport.

Karl-Heinze Rummenigge ha affrontato diversi temi tra cui il mercato, la Champions e il rapporto con Ancelotti: “Ci sono parecchi giocatori bravi nelle diverse società. Penso a uno come Dybala che gioca nella Juve, o altri – ha detto il dirigente tedesco -. Ce ne sono tanti adesso. Il problema è che nessun giocatore bravo viene venduto. O si spara un prezzo fuori dal normale, o non viene venduto. Quindi giocatori bravi oggi né da noi, né nella Juve, né nel Real, né nel Barcellona vengono venduti anche se le offerte sono grandi. Questa è la grande differenza tra oggi e quando giocavo io a pallone. Lì c’era sempre un prezzo raggiungibile. Le quattro più forti tutte contro in Champions? È un problema che ho posto anche io l’anno scorso, quando abbiamo giocato gli ottavi contro la Juve – spiega Rummenigge -. Fortunatamente siamo passati noi, perché mancava un minuto o due alla fine e, se il risultato non fosse cambiato proprio in extremis, sarebbe uscita la nostra società. In qualsiasi sport vengono fatte le teste di serie, invece nel calcio no. Forse perché il calcio è qualcosa di speciale. E, specie nella cultura anglosassone, si vuole che possa accadere il miracolo, che la piccola possa arrivare in cima. Chi vince la Champions? Negli ultimi tre anni hanno vinto le squadre spagnole. Io credo che quest’anno sarà forse la più dura Champions League da vincere di tutti i tempi, perché a parte forse il Leicester che a sorpresa è andato ai quarti, tutte le altre sono in grado di vincerla. Quindi difficilmente si può dire adesso chi è la grande favorita. Io credo che la Juve sia una squadra quest’anno molto forte e quindi non sono convinto che passerà il Barcellona. Come mi trovo con Ancelotti? Molto bene. È diventato un mio amico. Perché mi piace il suo modo di gestire la squadra e mi piace anche il suo modo di vivere la vita privata. È sempre tranquillo, anche quando la squadra non ha giocato bene e non ha fatto un risultato buono. Questo mi piace perché è anche un po’ il modo mio di intendere il calcio e non solo. Bisogna avere pazienza nella vita. E lui avrà pazienza sempre”.

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