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Salvatore Sirigu, il pupillo ed erede di Zenga (e di Reina?)

Continua l’estenuante ricerca di un portiere (o forse due) da parte del Napoli, che deve necessariamente rimpiazzare Pepe Reina, destinato al Milan: uno dei candidati è Salvatore Sirigu.

 

 

 

Nato a Nuoro, il 12 gennaio 1987, inizia a giocare a calcio sin da giovanissimo, ma da attaccante. Poi una fastidiosa forma di asma lo costrinse ad arretrare (e di parecchio) il suo raggio d’azione. Cresce nelle giovanili del Posada e del Siniscola, nel 2002 viene scartato dal Cagliari ma, dopo solo una settimana, il Venezia decide di puntare su di lui. Con la squadra lagunare, però, non scende mai in campo e nel 2005 passa al Palermo, diventando il terzo portiere della prima squadra e il titolare della Primavera.

In Sicilia, nel 2006/2007, fa il suo esordio in Coppa UEFA, subendo tre gol dai turchi del Fenerbache. Nella stagione successiva, inizia un giro di prestiti, tra Cremonese ed Ancona, utili per fare esperienza e maturare. Tornato a Palermo, trova Walter Zenga che, con una grande intuizione, dopo sei giornate di campionato lo promuove a titolare della squadra. Sirigu ripaga la fiducia dell’ex “Uomo Ragno” con ottime prestazioni e parate spesso salva-risultato. Gioca anche la finale di Coppa Italia del 2011, persa contro l’Inter.

Il 28 luglio dello stesso anno si trasferisce al Paris Saint Germain, disputando una prima stagione ad altissimi livelli. Si conferma anche durante l’annata successiva, durante la quale esordisce in Champions League, vince il campionato e viene eletto miglior portiere della Ligue 1. Continua a vincere trofei nazionali ma, nel 2015, dopo una stagione non esaltante (migliorata solo nella parte finale), perde il posto da titolare: l’allenatore Laurent Blanc gli preferisce, infatti, il nuovo acquisto Kevin Trapp. Viene, tuttavia, schierato nelle due coppe nazionali, che vince da protagonista.

Passa in prestito al Siviglia ma, dopo tre sole presenze tra Liga e Copa del Rey, decide di concludere la sua avventura andalusa, per trasferirsi, ancora una volta in prestito a Pamplona, all’Osasuna. A fine stagione risolve il contratto con il PSG e diventa il nuovo portiere del Torino. Disputa una grandissima stagione, guadagnandosi la fiducia del nuovo c.t. della Nazionale, Roberto Mancini, che lo convoca dopo due anni di assenza.

A proposito di Nazionale, ha preso parte a numerose competizioni giocate dall’Italia. Partecipa agli Europei del 2012, vince la medaglia di bronzo alla Confederations Cup 2013 (pur non scendendo mai in campo), e al Mondiale del 2014 in Brasile, dove scende in campo nella gara d’esordio contro l’Inghilterra, a causa di un infortunio occorso a Buffon: offre un’ottima prestazione e l’Italia vince 2-1. Sirigu prende parte anche alla spedizione europea in Francia, interrotta ai rigori contro la Germania.

Portiere affidabile e sicuro tra i pali, bravissimo nelle uscite e abile pararigori, è stato spesso accostato proprio a Walter Zenga, l’uomo che lo ha lanciato nel grande calcio. Dotato di grossa esperienza, anche in campo europeo, potrebbe essere scelto dal Napoli per difendere una porta ormai orfana di Pepe Reina. Sarebbe anche un’ottima “chioccia” in caso di arrivo del giovane ucraino Andriy Lunin.

 

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