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Sarri: “Non ci manca nulla. Udinese squadra pericolosa. Preferisco il sentimento delle famiglie ma ora bisogna vincere”

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Udinese.

Queste le dichiarazioni del tecnico.

Controindicazioni sul calendario?
“Negli ultimi anni i preliminari non sono limitanti. Giocare ad agosto è problematico, questa difficoltà fa parte delle nostre caratteristiche. In Italia non si può iniziare ad inizio agosto, sarebbe un brutto spot, non è un prodotto vendibile ad alti livelli”.

Napoli terzo cosa non quadra?
“Anche Mediaset Premium fa 5 milioni di spettatori, cosa manca? A Noi non manca nulla, stiamo facendo benissimo. La squadra è cresciuta, abbiamo avuto difficoltà ma abbiamo vinto il girone Champions, siamo usciti con i campioni del mondo, in Coppa Italia siamo usciti con episodi dubbi contro però la squadra che sta dominando il campionato italiano”.

L’Udinese sta facendo bene.
“Affrontiamo l’Udinese che ha ottime potenzialità offensive e con una grande allenatore. Sta subendo poco e Delneri sta facendo esprimere bene la sua squadra. La gara ha caratteristiche difficili, noi abbiamo speso energie fisiche e mentali. La nostra è stata una settimana faticosa e la testa tende ad essere stanca ma non deve succedere perché abbiamo bisogno di teste che funzionano in  pieno”.

Cosa ha di più la Roma?
“I nostri percorsi sono stati simili, loro hanno più punti e non dobbiamo sbagliare nulla. Quattro punti non sono molto ma importanti si”.

Cosa ti piacerebbe vincere?
“Non lo so. Per mentalità mi piacciono le competizioni piene e non ad eliminazione diretta dove ci sono episodi che incidono, Nella piena l’episodio incide meno”. 

C’è un contropotere creativo.
“Il Napoli ha la sua filosofia ma non vuol dire di andare contro altre filosofie. Ognuno gioca con la propria filosofia. Noi facciamo un percorso con dei giovani”.

Cosa può fare questo gruppo in futuro se resta insieme?
“Dipende dalla crescita dei giovani, dello staff, dell’ambiente, per fare più di quanto stiamo facendo. Se non fai un passo avanti lo fai indietro, rimanere a questo livello è difficile. I punti si fanno in campo, ma ci sono anche accorgimenti fuori che possono portarli”. 

Se vinci lo scudetto vai in pensione?
“A me piacerebbe poi una esperienza all’estero”

Sacchi e Guardiola: prima l’era di uno e poi l’altro. Oggi si parla di Sarrismo, che effetto le fa?
“Non mi fa nessun effetto, è solo una moda momentanea. Sono due allenatori che hanno fatto la storia del calcio. Sacchi ha stravolto il modo di pensare al calcio. guardiola ha portato le sue idee ed ha portato un calcio spettacolare, si può vincere anche giocando bene”.

Oggi ci sono i cinesi dopo tanti anni di gestione Berlusconi.
“Non lo so, posso essere anacronistico. A me le storie di sentimento piacciono di più di quelle di marketing. Sapere che dietro una squadra c’è una famiglia innamorata mi piace di più, mi riferisco a quelle storiche, Sensi, Moratti, Berlusconi. Ora è un calcio diverso, grandi club sono in mano a questi gruppi, non so se è un bene. Forse economicamente, ma a livello affettivo no”.

Società legata ad una famiglia lo è anche il Napoli. Una delle poche famiglie, i De Laurentiis, rimaste a capo di una grande squadra.
“A questa famiglia non puoi chiedere di investire un miliardo di euro, ha preso il Napoli dalla Serie C, sta portando il Napoli in Europa. Ma so che questo popolo deve anche vincere. Fatturare tanto rispetto a chi ha tanto è un po’ difficile ma mi piace sognare”.

Quale potrebbe essere la formazione per domani? Saranno gli stessi di domenica contro la Lazio?
“Le caratteristiche sono momentanee. Se pensi ci sia bisogno di interdizione e fisicità allora le possibilità per Diawara aumentano, altrimenti per palleggio e geometrie diventa favorito Jorginho. Abbiamo due vertici affidabili e con caratteristiche diverse, questo è importante”.

Bisogna blindare Insigne?
“La vittoria del’andata ci fece uscire da una situazione determinante. Poi c’è stato l’infortunio di Milik. Mertens sta facendo benissimo. In questa squadra 7/8 giocatori sono di questo ciclo e ritengo che devono esserci anche nel futuro”.

Duvan è il pericolo numero uno?
“Ti crea grandi problematiche, da noi sarebbe un’alternativa per certe partite, ma lui chiese la cessione perché non voleva fare l’alternativa. Ha grande fisicità ma anche velocità e quando trova le condizioni per appoggiarsi al difensore diventa pericoloso, è da tenere lontano dall’area”. 

 

 

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