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Rai, Sarri: “Se non lo dice la matematica io non mi arrendo”

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, dopo la gara, è intervenuto ai microfono della Rai.

 

Queste le sue parole: “Con Biglia non è accaduto niente di particolare, dal campo sembrava che l’argentino volesse aspettare Insigne nel sottopassaggio e questo m’ha fatto arrabbiare. Poi abbiamo parlato e mi ha fatto capire che la discussione era su tutt’altre cose, e abbiamo chiarito. Era la prima volta che parlavo con lui e mi ha fatto anche una bella impressione come persona.

Se il Napoli fa questa gara nel girone d’andata viene esaltato da tutti, il Milan è solido ormai da mesi. Era difficile, abbiamo avuto un’attenzione difensiva di altissimo livello, abbiamo concesso davvero poco, creando le nostre 5-6 situazioni per vincere. Non ci siamo riusciti per una prodezza del portiere avversario, se c’è di mezzo Donnarumma può succedere. La prestazione ci deve far capire che con lo stesso tipo di atteggiamento la gara di Sassuolo si vinceva, e il rammarico c’è su quella gara.

Non siamo il Real Madrid, non siamo il City, siamo una squadra che ha costruito un’identità col lavoro, ma può avere qualche difficoltà. L’aspetto che mi gratifica non sono i complimenti che riceviamo, ma quando la critica si meraviglia di certi risultati. Fino a tre anni fa se si portava via un punto da San Siro era tanta roba, questo ci dà idea sul nostro percorso.

Milik? Forse sbaglio io, ma mi sembra di averlo fatto entrare al 16’ del secondo tempo, non credo sia entrato tardi. È un ragazzo che negli ultimi 14 mesi è stato indisponibile 8, praticamente ha lavorato solo due mesi con noi. Sta bene per quello che ha vissuto, nelle prossime potrebbe partire titolare ma se lo avessi fatto partire dal primo minuto avrei dovuto cambiarlo al 100%. Non era la gara adatta per precludermi un cambio.

L’uscita dalle Coppe? Che non avessimo l’obbligo di vincere il campionato credo sia scritto in cielo, abbiamo fatto un miracolo a tenere lontano più dell’anno scorso squadre che hanno fatto campagne acquisti mostruose. Noi in questi anni non ne abbiamo fatte, abbiamo proseguito il nostro lavoro, spesso, immettendo qualche giovane. La squadra non ha problematiche fisiche, a livello mentale tante cose possono influire su certi giocatori. Questo fa parte della nostra realtà e della nostra dimensione. Qualcosa ci può costare, senza l’infortunio duplice di Milik avremmo avuto qualcuno più fresco fisicamente, ma non ritengo sia questa la nostra problematica.

Mi sono arreso? Basta, smettetela di dire questo, altrimenti mi arrabbio. Non ho mai parlato di classifica, come fate a dire che ho parlato di resa. Siamo seri per favore. Le mie parole sono abbastanza chiare: non c’è alcun tipo di resa, stiamo facendo un campionato strepitoso, se riusciamo a fare qualcosa in più siamo contentissimi, abbiamo una gara a Torino difficilissima, forse proibitiva, ma vogliamo giocarcela.

Stop, fino a questo momento loro sono stati più forti di noi. Non mi arrendo mai, nemmeno di fronte alla matematica. Pretendo che la mia squadra dia il 101% fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Vogliamo battere il record di punti e proveremo a fare qualcosa in più, sappiamo che la Juve è più forte di noi, lo ha dimostrato nei sei anni passati. Vedremo se non sbaglierà nulla”.

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