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Sarri si confessa

Intervistato in esclusiva da un settimanale sportivo ha parlato a 360° del suo approdo a Napoli. Maurizio Sarri, nuovo tecnico del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek, l’inserto settimanale della Gazzetta dello Sport.

Il tecnico, che ha confessato che in TV tra una partita di calcio e una gara di ciclismo preferisce la corsa di biciclette, ha svelato qualche particolare sull’incontro con De Laurentiis: “Mi ha scelto perchè al nome preferisce il lavoro. Mi ha chiesto di gettare le basi per dare un futuro a questa squadra e la qualificazione in Champions. Non è una persona facile, ma ha dalla sua l’intelligenza. Con lui ho instaurato un rapporto schietto”.

Figlio di un padre toscano che per 5-6 anni ha lavorato a Bagnoli manovrando le gru dell’Italsider, Sarri tifa Napoli perchè ritiene giusto tifare per la squadra della città in cui si è nati. L’ex tecnico dell’Empoli ha detto che conosce bene il centro di Napoli. Di Napoli lo ha colpito soprattutto la napoletanità del suo popolo, innamorato della città e della squadra. Proprio per questo ha trovato quasi spontaneo saltare sulle note di un coro anti-juventino.

Sottoposto poi a un esame di napoletanità, ha dimostrato di conoscere ” ‘O surdato ‘nnammorato” ma non la cucina napoletana: “Ma ho l’impressione che il rischio di raggiungere i 100 chili sia alto”. Tra Totò ed Eduardo preferisce De Filippo perchè più di nicchia, anche se ha una particolare adorazione per Massimo Troisi. Ma la cosa che più di ogni altra lo accomuna ai napoletani, è la scaramanzia. 

Ha ribadito che non gli piace parlare di mercato e, piuttosto che parlare di difensori da acquistare, preferisce concentrarsi sul miglioramento della fase difensiva. Ritiene la Juventus ancora la grande favorita per la vittoria del campionato, soprattutto per la differenza di cattiveria agonistica dimostrata la scorsa stagione.

Napoli per lui rappresenta una grande opportunità da vivere nel modo più sereno e tranquillo possibile. Il suo credo è che chi è famoso e guadagna tanto deve correre e impegnarsi allo stesso modo di chi è meno conosciuto. Lo intriga molto Insigne che secondo sacchi è l’italiano più talentuoso, ma l’aneddoto divertente riguarda Raul Albiol: “Al primo allenamento gli ho detto che si posiziona male con il corpo. La sera mi scappava da ridere pensando che lui aveva vinto il mondiale e l’europeo”.

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