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Schwoch: “Osimhen è sulla bocca di tutto, ma vedere Kim giocare a calcio è qualcosa di stupendo. Lo scudetto è una pratica già archiviata, ma anche in Champions possiamo toglierci grandi soddisfazioni“

A Radio Crc è intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore.

“Osimhen dalle ultime dichiarazioni si capisce che è a posto con la sua coscienza. Sa che sta facendo il massimo, ma sa anche che gli pioveranno addosso tantissime richieste. Il campionato inglese credo sia la destinazione migliore per il ragazzo e se arriverà un’offerta altissima De Laurentiis non potrà far altro che lasciarlo andare.
Ad oggi, il Napoli in Champions è inferiore solo al Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco perchè sono club di tradizione, abituate a vivere certi palcoscenici. Affrontarle nella partita secca sarebbe preferibile perchè nei 180 minuti, parliamo di squadre che possono fare la differenza. Il Napoli contro l’Eintracht ha sempre tenuto la partita in mano e Osimhen ha fatto un gol dall’esplosione unica. Se tornate indietro col pensiero al gol di ieri sera, vi renderete conto che Osimhen resta sospeso in aria per indirizzare il pallone.
Osimhen è sulla bocca di tutto, ma vedere Kim giocare a calcio è qualcosa di stupendo. L’artefice di questa squadra è Spalletti che ha dato al Napoli la possibilità di sognare attraverso il gioco. Lo scudetto è una pratica già archiviata, ma anche in Champions possiamo toglierci grandi soddisfazioni pur sapendo che è molto difficile.
La medaglia d’oro la darei a Giuntoli perchè ha sempre speso poco per un calciatore che poi ha rivenduto ad un prezzo eccezionale. Il Napoli ha speso un quarto rispetto alle altre società, ha i conti a posto e per questo i meriti sono di Giuntoli. La cosa particolare è che ogni anno a Napoli arrivano giocatori di qualità, ma di una qualità che non conoscevamo.
Koulibaly e Kim sono due centrali difensivi eccezionali, ma da attaccante avrei preferito che mi marcasse il primo. Koulibaly spesso diventata strafottente, Kim invece è applicato sempre.
Quando si gioca Napoli-Torino o Torino-Napoli mi chiamano in tanti perchè sono un doppio ex, ma non posso nascondere l’affetto che nutro per Napoli. Ci torno ogni 15 giorni in città, qui vengo per lavoro, per amicizia, a Torino invece non ho nulla, ho fatto il calciatore e basta. L’obiettivo primario ora è mettere la squadra a posto per le gare di Champions per cui se qualcuno non sta bene o deve recuperare, contro il Torino non lo rischierei”.

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