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Sconcerti: “Difficile vincere con dodici giocatori, l’uscita dall’Europa non è servita”

Il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato, nel suo editoriale per il Corriere della Sera, il momento del Napoli, dopo il deludente 0-0 a San Siro.

 

 

 

Il Napoli è diverso adesso, Sarri ha ragione a difendere il suo lavoro ma è chiaro che qualcosa è cambiato. Non la Juve, che è sempre se stessa, né troppo avara, né troppo generosa, con qualcuno dei suoi campioni che decide le partite. È cambiato il Napoli, che corre meno e fa poco movimento. Il possesso palla è lo stesso, ma non il ritmo è totalmente diverso. Ieri ha trovato anche un Milan ben messo in campo, ma Mertens non legge più i passaggi dei compagni, Milik è entrato troppo tardi e Insigne non ha più spunti. E quest’anno ha anche scarsa propensione al gol, visto che ne ha segnati solo 7, 14 in meno rispetto a Dybala, seconda punta come lui. Si era pensato che lasciare l’avventura europea avrebbe asciugato la fatica del Napoli, lo avrebbe reso leggero in primavera. Non è stato così. La Juve ha semplicemente tenuto, sono stati gli azzurri a fermarsi. È molto difficile vincere per nove mesi con dodici giocatori. Il Napoli gioca ancora bene, ma la squadra è più consueta, meno fluida, come se il ghiaccio su cui ha sempre pattinato si fosse fatto all’improvviso poroso. Così la Juve se ne va con la sua larghezza. Sei punti a sei giornate sono tanti, fanno il 33% di vantaggio oggettivo. Il tempo è diventato lentissimo, come un’astronave davanti a un buco nero”.

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