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Sogno di un…pomeriggio di mezzo gennaio – VIDEO

Il tecnico azzurro, dopo la partita con il Pescara, aveva rivelato quanto gli sarebbe piaciuto incontrare il Pibe.

Maradona è stato il monumento più rappresentativo di questa città da un punto di vista calcistico, lui è un mito non un uomo. Non so se potrò mai incontrarlo ma per me sarebbe un’emozione unica straordinaria. Io fossi il sindaco gli darei le chiavi di tutto”.

Queste le parole di Maurizio Sarri, al termine della sfida col Pescara. Il tecnico, nato a Bagnoli ma cresciuto in Toscana, è da sempre un tifoso della squadra azzurra. E soprattutto grazie a Maradona ha vissuto le grandi emozioni derivanti dai più grandi successi del club. I due scudetti, la Coppa Italia del 1987, il 5-1 rifilato alla Juve in Supercoppa, la magia della notte di Stoccarda che valse la Coppa UEFA.

E al suo arrivo sulla panchina azzurra, proprio il Pibe lo aveva definito non all’altezza di un tale incarico, affermando che con lui sarebbe stato impossibile vincere trofei. E le prime partite sembravano dargli ragione. Poi Sarri è riuscito a far svoltare la squadra, portandola al secondo posto, dietro solo a una Juve fortissima. E nella giornata di oggi si è tolto una grandissima soddisfazione.

Con la visita di Maradona a Castel Volturno è riuscito a coronare il suo grande sogno di incontrarlo. E inoltre, il Pibe ha speso bellissime parole su di lui, lodando il suo operato e pretendendo di scambiare qualche parola con lui, dimostrando di aver cambiato completamente opinione. E gli ha comunicato anche la volontà di seguire la squadra nella trasferta di Madrid.

Un incontro tra due bellissimi personaggi: da un lato il calciatore più forte della storia del Napoli e, probabilmente, del calcio; dall’altra un allenatore dalla grande personalità, che è riuscito, dalla periferia, ad arrivare a risollevare le sorti di una squadra che pareva morta, rendendola sempre più competitiva.

La magia di Maradona, dopo aver regalato gioie a tutti i tifosi azzurri, continua a illuminare la società azzurra, dimostrando di essere senza dubbio il passato, il presente e, perché no, anche il futuro del Napoli (se dovesse concretizzarsi l’ipotesi di vederlo come ambasciatore del Napoli nel mondo).

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