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Sott’ E ‘Ngopp: Il Lungo Addio, Il Fuoco dell’Odio e l’Uscita

Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Fiorentina e Napoli

BUTTARSI VIA: Almeno tre le palle gol clamorosamente divorate davanti, pochi i fraseggi ben riusciti e quasi del tutto assente la cattiveria agonistica: il limbo del Napoli tra uno scudetto impossibile ed un quinto posto lontanissimo scarica la squadra come l’ambiente, ma buttarsi via così è un peccato mortale. Perché se l’obiettivo vero rimane l’Europa League, sarà difficile ritrovare a comando la voglia esclusivamente per la coppa.

L’USCITA: Il problema più grande degli azzurri, almeno tatticamente parlando, sembra essere l’assenza di Albiol. Il difensore spagnolo, soprattutto nell’uscita palla al piede e negli scambi col centrocampo, permetteva una maggiore sicurezza nell’impostazione che adesso manca con l’inserimento di Maksimovic. Il possibile lungo stop del “professore” potrebbe lasciare la classe dei partenopei senza una guida preziosa poco prima delle prove di maturità.

IL FUOCO DELL’ODIO: Al Franchi va in scena uno spettacolo agghiacciante e paradossale sugli spalti. Il rispettoso minuto di silenzio per le vittime del Flamengo morte in un incendio lascia spazio, con l’inizio del match, ai soliti cori che invitano il Vesuvio ad eruttare e a carbonizzare una buona fetta di Campania. Non sembra esserci tragedia che possa sensibilizzare chi porta dentro il fuoco inestinguibile dell’odio, che divora dall’interno dignità e umanità in un colpo solo.

 

SEMPRE AL TUO FIANCO: L’addio di Sarri, le dichiarazioni assurde di ADL e uno scudetto scippato: è questa la ricetta che quest’anno ha portato il San Paolo a svuotarsi. Un tifoso vero, in ogni caso, la squadra dovrebbe seguirla sempre, così come fu anche in serie C. In trasferta, nell’angolo gremito occupato dai tifosi che non mollano un centimetro, rimane con fierezza l’ultima frangia che sostiene i colori azzurri ovunque, inevitabilmente e “al di là del risultato”.

RIENTRATO: Per un Hamsik che parte un Allan che ritorna, non solo fisicamente in campo, ma anche mentalmente. Tre chiusure decisive in difesa e tantissima corsa, forse più di quella che sarebbe stata necessaria per arrivare a Parigi. Anche in virtù della dipartita del capitano, sarà un dovere sacrosanto della società confermare tutti i gioielli del centrocampo azzurro, a partire dal brasiliano.

IL LUNGO ADDIO: Non per deboli di cuore il travagliato addio di Marek Hamsik. Dopo un felice momento di stallo nella trattativa, adesso la storia napoletana dello slovacco sembra davvero ai titoli di coda. I napoletani hanno cresciuto Hamsik come se fosse un figlio, e adesso gli dicono addio come ad un fratello. Con le lacrime agli occhi e il cuore straziato, non possiamo fare altro che augurare il meglio ad un pezzo di storia partenopea che porteremo sempre dentro noi stessi.

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