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Spalletti in conferenza: “Domani gara decisiva. Questo può essere un Napoli fortissimo. Osimhen non partirà dall’inizio”

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Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Legia Varsavia di Europa League.

L’allenatore ha presentato la partita ai media. Di seguito le sue dichiarazioni.

Spalletti sulla gara di domani e sul “turnover”

Andare avanti può essere un segnale per il campionato? Sì, questa gara qui è decisiva. Sono convinto che se non si vince sarà dura rimanere nella competizioni. Porteremo nella partita tutte le attenzioni e le motivazioni possibili. Ci può essere anche un rafforzamento nella mentalità da portare nel campionato da squadra tosta che porta continuità nelle altre competizioni.

Noi abbiamo una rosa che ce lo permette, sono quasi tutti di livello top per rimanere nella competizione. Che tipo di turnover sarà domani? Sulla sinistra chi ci sarà con l’assenza di Mario Rui? Secondo me parlare di turnover è abbastanza offensivo per questi calciatori. Voi parlate di turnover io di “Passà o turn”; di quelli che giocano adesso sono altri titolari, io scelgo quelli adatti per giocare questa partita qui.

Il termine va ad intaccare il livello di qualità dei giocatori che abbiamo perché non è così. Mertens gioca perché c’è turnover? No perché è tra quelli che abbiamo a disposizione, così come Demme, Lobotka e Manolas. Juan Jesus può giocare a sinistra, io prendo sempre tutto il tempo per mettere una formazione in campo.

Poi si fanno delle valutazioni complessive da un punto di vista di tutto lo staff; si fa una valutazione tirando dentro anche il responsabile sanitario date le tante partite ravvicinate. Ci danno una mano dal punto di vista medico sulle fatiche che si fanno e ci danno indicazioni per schierare una squadra in grado di vincere le partite.”

Sul Napoli, sul ritorno di Mertens e su che partita sarà domani

Questo Napoli la mia squadra più forte? Non lo so questo, perché poi le valutazioni devono essere fatte in fondo. Le trappole ci sono e le trovano e le vanno a piazzare. Gli ingredienti ci sono tutti perché diventi un Napoli fortissimo. Io sono stato fortunato perché ho avuto a che fare con grandissime squadre. Noi abbiamo le qualità nello stretto e Osimhen nel lungo, quindi possiamo andare ad assorbire qualsiasi composizione tattica degli avversari ed è un vantaggio enorme. Io sono fiducioso.

Quanto è importante il ritorno di Mertens? Importante perché ci permette di avere più formazioni titolari, si ha bisogno di certezze e leader per fare grandi risultati e lui lo è. Si prende grandi responsabilità e sa come si fa, eravamo lì ad aspettarlo. Così come il recupero di Dries sono importanti anche quelli di Demme e Lobotka, ci permettono di sopperire al problemino di Zielinski.

Sono queste le qualità che possono fare la differenza alla lunga, o all’inizio o dopo sarà della partita. Si vedrà poi. Che tipo di partita vedranno i bambini domani? Il discorso diventa facile perché non diciamo le cose tanto per dire e non vogliamo ingannare nessuno. Se vogliamo essere sicuri dobbiamo essere coerenti con noi stessi su quello che riusciamo a fare. Noi vogliamo essere così.

Noi li volevamo far divertire anche con lo Spartak, ma l’impegno ci sarà e glielo assicuro io e glielo possono assicurare anche i giocatori. Occasione per Osimhen di riposare? Al suo posto Mertens? Ci sono calciatori che hanno dei muscoli che sono differenti rispetto ad altri e quelli di colore hanno questa qualità qui nelle corse. Come Koulibaly, che abbiamo sempre usato, poi il giorno dopo se gli chiedi di allenarsi con gli altri non hanno problemi.

In questo caso, avendo una rosa così, si può fare un po’ di attenzione, ma ci sono anche altre problematiche. Probabilmente domani può essere anche della partita, ma con la qualità che abbiamo non lo faccio partire dall’inizio. Per Mertens prima abbiamo parlato di qualità sullo stretto prima, loro si chiudono bene, è questo li ha portati in testa al girone. Sia con Mertens palleggiando che con Petagna ci sono le caratteristiche utili con il Legia.”

Sulla pressione, sul segreto del gruppo e su Lozano

Se la pressione è utile o è da dribblare? Se vuoi fare cose importanti questa è una cosa da gestire, devi trovare qualcos’altro per proporre un ulteriore lezione. Gli altri sono pronti ad assorbire le qualità degli altri, le squadre che incontriamo oltre a mettere in campo quello che sanno fare sono stimolati dalla nostra posizione. Noi dobbiamo essere umili e proporre quello su cui lavoriamo durante la settimana.

Quando fai risultati è involontario e capita di scendere in campo con la testa in un modo, dobbiamo essere bravi a fare il contrario. Il segreto dell’armonia dello spogliatoio? Il segreto è sempre l’intelligenza dei calciatori, noi abbiamo a che fare con dei ragazzi intelligenti e professionisti veri che sanno qual è il loro obbligo.

Non sono prigionieri da dover esibire per il livello di vita che fanno, ma sono da dover esibire per quello che fanno e per l’impegno che ci mettono. Devono saper coesistere e saper collaborare, attraverso l’intelligenza del contatto si riesce a fare più risultati. Non c’è un Napoli vincente senza risultati di squadra. Io ho trovato un gruppo molto predisposto, la non qualificazione alla Champions ha creato difficoltà per tutti.

Il risultato di squadra è quello che è importante. Riguardo a Lozano, si sta esagerando; lui è stato protagonista per il tempo che ha giocato nel Torino. L’ho tolto quasi alla fine ma ha giocato mezz’ora, era dispiaciuto per essere uscito ma poi è stato bello vedere come ha reagito e condiviso la vittoria con il gruppo.

Zielinski? Per precauzione non gioca domani, per non rischiarlo per Roma. A Roma ci sarà. Cosa faccio quando succede un episodio come quello di Lozano? Questo è quello che abbiamo detto prima, se uno ha ben chiaro qual è l’obiettivo diventa tutto più facile. Se si riesce a vincere le partite si chiude il cerchio dato che abbiamo fatto il massimo che potevamo fare.

Quella è una cosa che può succedere con le cinque sostituzioni e vado a rimettere mano su quello che ho fatto prima. Poi glielo vado a spiegare, potevo scegliere qualcun altro ma c’era bisogno di fisicità per mantenere quei 5 minuti pericolosi. Una volta sbloccata c’è da mantenere il vantaggio. Gliel’ho spiegato e lui ha fatto vedere il campione che è allenandosi e stando nel gruppo.”

Spalletti chiude sulla svolta mentale del Napoli, su Insigne e sui tifosi al Maradona

Svolta mentale motivo del primo posto del Napoli? Se si ha delle chiare sicuramente aiuta, da domenica a oggi ho avuto tempo a disposizione per metterci delle cose ma non ce l’ho fatta del tutto. Per noi, domani, è un passaggio fondamentale per il nostro futuro ed i calciatori lo sanno. Il capitano è serenissimo perché poi è un leader della squadra, può capitre anche ad un leader di sbagliare un rigore.

Il comportante è quello che il Napoli può continuare a fare il Napoli anche se si sbaglia un rigore. Lo ha già dimostrato, lo ha fatto tante volte. Lui ha dato dimostrazione dell’intelligenza e della qualità che si porta dietro. Cambiare rigorista non ci dà certezza di segnare. Ho visto far entrare calciatori negli ultimi 5 minuti per tirare i rigori e che poi hanno sbagliato, lo stato emotivo l’allenatore lo può percepire fino ad un certo ed un calciatore lo può sentire diversamente rispetto all’allenatore.

Lei ha ritrovato quel pubblico che tante volte ha affrontato? Se la gara di Roma sarà particolare? A me sembra che l’entusiasmo stia ripartendo perché nelle ultime partite l’ho trovato così, vivendo lo stadio. Questa qualità, questo amore e affetto dei tifosi verso la squadra siamo costretti ad assorbirlo sempre. Poi quando ci sono quei boati nello stadio è una cosa che ti porti dietro. Ma poi ci sono i bambini che ti salutano e le persone che ti fermano.

Un Kalidou, un Dries se lo porteranno sempre dietro quello che hanno vissuto qui. Sulla Roma non ho avuto modo di pensarci.”

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