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Spalletti in conferenza: “Kvaratskhelia non partirà per Salerno, non ci frega di quello che ci dicono il nostro obiettivo è sempre quello lì”

spalletti conferenza

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha presentato in conferenza stampa la gara di domani con la Salernitana. 

Kvaratskhelia? Non parte, oggi non ha la febbre però il medico ha dovuto dargli farmaci. 

Non ci ha fatto piacere perdere con la Cremonese ma non ci sono strascichi, mi aspetto una reazione corretta da parte della squadra che va a giocare su un campo difficile, caldo, ci giochiamo un risultato importantissimo e non vediamo l’ora di giocare. 

Assenza tifosi in trasferta? Noi siamo in un momento storico importante, dove tutti sono importanti: figuriamoci i nostri tifosi. Noi dobbiamo ragionare in un certo modo, è per la città e per la sua storia che dobbiamo andare a comportarci in un certo modo. Se si fa casino, se si prende il calcio per fare casino poi ne dobbiamo subire le conseguenze a livello di passione, perché non si vive in maniera corretta per il sentimento che abbiamo. Ci facciamo del male perché non abbiamo il supporto importante dei tifosi, è un discorso che abbiamo fatto per tutto l’anno. Non capisco, sembra che la cosa più importante sia un’altra e non il sostegno che va dato alla squadra. Non so se la punizione sia giusta, mi occupo di altro, ma mi dispiace non averli con noi. Da qui in avanti dovremo ragionare così, dare tutto per la città: diventa più facile avere dei comportamenti di conseguenze a quello che è il nostro obiettivo. Parlo anche del mio modo di ragionare, di quello dei calciatori. Bisogna dare tutto per questa maglia, per questa città. Non ce ne frega di quello che ci dicono, l’obiettivo è soltanto quello lì: abbiamo il desiderio che le cose vadano in questa direzione e ci si comporta di conseguenza. Magari qualche volta, passando anche da polli, ma per guadagnarci dopo. E’ personalità reagire a ciò che ci viene detto, avrei mille cose da dire e fare ma questa volta sto zitto perché ci guadagno dopo. Bisogna dare tutto per la città. 

Osimhen avrà un futuro importantissimo perché fondamentalmente è un bravissimo ragazzo. Poi ha delle reazione da persona forte, che sa che se lo vai a sfidare lui si fa trovare duro, non ha problemi a reagire. Però ha fatto passi in avanti importanti, non lo vedo più a reagire a quelle cose banali come un fallo normale. Victor è intelligente, capisce le cose ed è fondamentale nel calcio giocato, nelle reazioni: gioca con la squadra, si butta nello spazio, è di una leggerezza e velocità nel lungo che è un piacere vederlo. Si crea molti vantaggi, è dentro la squadra come comportamenti e movimenti: avrà il futuro importantissimo che si merita. 

Mi fa piacere ritrovare Nicola in panchina, lo stimo come uomo ed allenatore. A me fa piacere che ci sia anche se sarà una complicazione in più. Poi la partita avrà duemila difficoltà, di tutti i generi: ci aspetta un match duro, in uno stadio caldo. Ma noi per quello che deve essere il nostro percorso, per quelli che sono i sogni che abbiamo non possiamo scegliere che tipo di partita affrontare, allenamento da fare bene o male. Con l’occasione che abbiamo davanti non possiamo più scegliere niente: si va ad affrontare ciò che ci viene presentato, in qualsiasi modo. Dobbiamo essere pronti a quello che sarà la determinazione dell’avversario nel fare la partita. Dal punto di vista di consapevolezza e qualità, tattica e tecnica, bisogna mettere in campo le nostre armi e le nostre caratteristiche. Per quello che riguarda la lotta per la città bisogna agire anche in partita così. 

Bisogna dare sempre il 100% nel calcio. Dare un punto in meno del 100% non equivale ad un punto ma a venti, equivale a dare maggiori possibilità all’avversario. L’abbiamo pagato più caro del dovuto la mancanza di questo punto, non siamo riusciti a dare il 100%. Però poi la scelta della formazione, più volte l’avevate detto anche voi, c’era questa attesa di tre partite importantissime in campionato: Inter, Samp e Juventus. Dopo la Cremonese c’è la Salernitana che diventa una partita in cui c’è da stare in campana. Diventa una necessità fare delle scelte di differenti di formazione, quando si gioca in una grande squadra a volte devi essere quel calciatore che si fa trovare pronto nelle necessità, perché altrimenti non si è di quel livello lì. E poi probabilmente, per quelli che non hanno giocato, viene fatto involontariamente fatto pensare che non sia la loro partita: sono quelle piccole cose, piccole intersecazioni, che poi ti tolgono qualcosa in base ciò che sei mentalmente. A noi non deve succedere, non è facile essere sempre pronti ma è qui che si fa la differenza. Basta un centimetro in fondo, quando c’è la linea del traguardo: quel passettino in più che fa la differenza. E’ anche per questo che siamo scelti per giocare nel Napoli, io devo farmi trovare sempre pronto ed avere sempre fame per vincere le partite: l’atteggiamento deve essere quello lì. Bisogna avere sempre fame, a famm nun ten suonn. 

Sono soddisfatto di Elmas e di tutta la squadra, al di là di alcuni particolari come quello pagato più del dovuto. Eljif in questo momento sta facendo vedere il suo valore, è stato più facile per lui mostrare le sue qualità: è uno di quelli che mette sempre tutto, è evidente. Ricordo un bambino che venne a vedere l’allenamento, disse ad Elmas che correva sempre. Chiunque lo vede si accorge che dà sempre tutto, è un calciatore che sarà della partita. Poi vedremo quanto ma merita giocare. 

Lobotka sta benissimo, va al massimo in allenamento e dimostra sempre grande disponibilità. Raspadori è un calciatore che ha grandissime qualità nelle scelte, nel posizionamento. Nell’episodio in cui si poteva far gol si è fatto trovare al momento giusto al posto giusto come comportamento. Raspadori può farci fare la differenza e lui lo sa. 

Contratto? Ci si ragiona nei tempi corretti: non ci interessa niente di niente, solo arrivare in fondo come vogliamo. 

Nessuna sconfitta può dare vantaggi né tantomeno l’eliminazione. Bisogna essere realisti, ci sono dei contesti in cui la Coppa Italia è fondamentale per andare fino in fondo, in questo caso qui si giocano meno partite: abbiamo una rosa che può giocare tre competizioni, la Coppa Italia poteva servire per far giocare chi aveva avuto meno spazio e mi dispiace. La soluzione è sempre la stessa, per non lasciare strascichi serve allenarsi con serietà e sempre al massimo. 

Simeone ed Osimhen assieme? Può essere una soluzione in qualsiasi partita, anche dall’inizio. Però poi uno deve vedere le caratteristiche, il momento attuale dei calciatori e bisogna stare attenti a non sbagliare. Non farli giocare mai assieme forse mi son perso qualcosa a livello di potenzialità ma ci abbiamo guadagnato di più. Possono però giocare assieme si è visto.”

 

 

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