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Spalletti in conferenza: “Maradona sarà orgoglioso. Non era facile. Qualificazione? Ottime possibilità ma servono altri risultati…”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa nel post partita di Ajax-Napoli. Le sue dichiarazioni.

 

“Quando vai sotto in uno stadio così, con quel boato lì, non è facile riprendere subito la convinzione nel pressing e nei recuperi. Poteva disturbare molto ma la squadra ha fatto le cose che doveva, non s’è fatta mai condizionare ed ha vinto una grande partita”.

E’ la serata internazionale più bella per lei? “Io ne presi 7 a Manchester (ride, ndr), più del risultato è bella per la prestazione che dà consapevolezza delle nostre qualità, meriti dei ragazzi che hanno giocato un calcio importante sotto gli occhi di tutti perché l’hanno vista tutti”.

La partecipazione del gruppo è la cosa più bella? “E lì è dura, perché quello gioca 60, 30… ma se non funzionano tutti non si possono giocare gare di seguito. Simeone e Raspadori hanno fatto bene entrambi ma tutti vogliamo Osimhen, ma poi il titolare chi sarà? Mah, sarà un problema vero (ride, ndr), ma se capiscono che c’è spazio per tutti e che contano i risultati di squadra e non individuali. Tutti ti conoscono nel mondo, non c’è bisogno di aver fatto gol o l’assist, ma di non farla prendere all’avversario come Kim e Rrahmani, ma si guarda solo davanti e non di loro o delle parate di Meret”

Nessuno ha mai fatto un risultato così in trasferta. Cosa c’è dietro? “C’è l’etica corretta, far forte l’allenamento, anche mezz’ora ieri. Hanno fatto giocate molto belle, anche Maradona sarà stato orgoglioso stasera”

Le percentuali di qualificazione? “Con questa vittoria qui abbiamo ottime possibilità, ma dobbiamo fare altri risultati. Quello che dà spessore è la valutazione degli avversari, contro chi l’abbiamo fatta questa prestazione, loro sono un grande club, lo stadio è bellissimo, con tantissimi ristoranti, tante persone che lavorano. In Italia cosa aspettano a fare questi stadi qui? E’ un vantaggio anche per le squadre, in un anno ti porta 6 punti, abbiamo vinto ma c’è da imparare molto da questi contesti”.

Ha creato qualcosa di diverso rispetto alla tradizione italiana? E’ una lezione? “Io non do lezioni a nessuno, c’è sicuramente che la squadra ha raggiunto un livello che non vuole perdere”

Più qualità individuali o organizzazione? “Sempre da tutte e due, ma se non funziona la squadra diventa dura. Noi abbiamo qualità importanti ma il collettivo e la disponibilità non deve mai essere persa, ho visto Lozano e Kvaratskhelia fare recuperi importanti, poi Kvara ha chiesto scusa per quei due palloni che non ha passato ai compagni, ma lui è forte e può fare ciò che gli pare… ma non è così perché altrimenti fa così pure quell’altro e diventa difficile. Non ce l’ho io con lui, voi ce l’avete perché lo tirate fuori dalla squadra con ‘lui è’ ‘lui è’, ma è venuto ed è stato bravo chiedendo scusa per non averla data. I gol li hanno fatti tutti, Olivera ha dato una grande palla, la vera popolarità arriva con i risultati di squadra, non individuali”.

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