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Spalletti in conferenza: “Tarpare le ali sinceramente non lo so cosa vuol dire, non ho nessuna clausola da pagare”

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti in conferenza stampa ha presentato la sfida di campionato contro l’Inter al Maradona.

“Tarpare le ali sinceramente non lo so cosa vuol dire, dovreste chiederlo al presidente perché non è inerente a quanto ci siamo detti quella sera a cena. Per quello che voglio fare io non servono un paio di ali ma di stivali, non ho bisogno di altro non devo volare da nessuna parte. Io ho definito e chiarito tutto a cena in quella sera lì. Se resto deve dirlo la società.

E’ difficile partire essendo indicati da tutti come squadra che arriva ottava e vincere e avere una situazione ben delineata come adesso. Una squadra ben lavorata, che è a posto sotto tutti i punti di vista. Ripeto che davanti c’è un futuro importante perché sono stati fatti dei passi corretti. Per cui è più facile lavorare in questa situazione qui rispetto a quando sono arrivato. Io sulla pettorina ho fatto scrivere che sarò con te…io. 

Di stimoli ne abbiamo ancora molti perché siamo fatti così. perché i calciatori scelti da questa società sono stati scelti bene perché hanno un disciplina ferrea verso loro stessi, che vogliono essere allenati. La cosa più stimolante oltre al fatto che l’Inter è finalista di Champions League meritatamente è anche il fatto che noi le abbiamo battute tutte le squadre di questo campionato meno l’Inter. Facciamo i complimenti anche alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano per le finali raggiunte che danno benefici a tutto il calcio italiano. 

Come possibilità di metterci le mani e poter ambire a qualcosa è una squadra perfetta fatta di ragazzi giovani e per il calcio che hanno espresso hanno fatto vedere tutto quello che hanno addosso e che rende leggibile dove è possibile andare a cambiare qualcosa. Secondo me è una rosa molto importante con calciatori fantastici e il presidente stesso ha detto che può avere un grande futuro visto che ha espresso ambizioni di vincere la Champions. Il presidente ha potenzialità di vedere dove può arrivare visto cha ha portato il Napoli dal nulla allo Scudetto. 

Da quando sono qui ho fatto di tutto per dare il massimo e ho ricevuto forse più di quanto ho dato. Quanto visto al Maradona per la festa Scudetto è un qualcosa di indelebile per chi lo ha vissuto.

Non c’e stata necessita di fare nessuna trattativa. Non ho rifiutato nessun rinnovo. Non ho rifiutato nessun aumento di stipendio e non ho da pagare nessuna clausola. Non è vero che ho ricevuto offerte per allenare altrove. Non è vero che sono alla ricerca di un’altra squadra da allenare. Chi scrive questo o quell’altro scrive il falso o scrive quello che gli fa comodo di scrivere perché gli è stato detto. Mamma mia che tristezza.

Arrivando terzi siamo stati anche criticati e contestati. Dal primo giorno, potete chiederlo a Di Lorenzo o a tutti, oppure a Beppe Santoro che è stato presente a tutte le riunioni, cosa ho detto. Me lo richiedo anche quest’anno, siete tutti d’accordo che bisogna lottare per vincere la Champions…Bisogna andare avanti e migliorare ciò che si è fatto. 

Se sono felice? Non lo so… Quando arrivo sul pianereottolo di casa non so quale porta aprire: ‘Felicità’ o ‘Infelicità’? Ma vivere quei momenti meravigliosi è bellissimo. È bello ricevere abbracci dai bambini e dalle persone le quali amano il Napoli. La vera felicità è rendere felice gli altri.

Dipende dalle situazioni, dai momenti, da numerosi aspetti. In questo mestiere si vuole vincere ed allenare squadre forti come il Napoli. Qui non si può gestire la cosa, bisogna portare a casa trofei e riconoscimenti i quali possono rendere felici gli altri. Il livello qui è top, la qualità assoluta, l’ambiente a volte crea difficoltà, ma la città rimette tutto in ordine. C’è un sentimento per questi colodi modella nuovamente tutto, anche i miei errori. Napoli è particolare, la cultura e la lingua della città sono difficili ritrovarli in altri luoghi. E questi aspetti impongono di tentare di andare oltre il proprio limite. Fare l’allenatore a Napoli bisogna avere ambizioni importanti.

E’ sempre l’insieme che deve funzionare anche se ci sono alcuni giocatori fantastici che avete messo davanti agli altri come Osimhen e Kvara, ma la squadra ha vinto anche quando non c’erano. Per mettere tutti questi punti davanti agli altri ha lavorato bene, come la società, io sono stato messo nelle condizioni migliori e nel fare le scelte più di qualcuno ho penalizzato ma loro hanno sempre avuto lo stesso entusiasmo e disponibilità.

Juventus? Sono stato già ripagato, sono a posto. Ogni anno alla mia età devo fare l’inventario di ciò che mi gira nel cervello. Posso parlare solo di quest’anno.

 

 

 

 

 

 

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