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Stadio San Siro a rischio chiusura per i cori anti-Napoli

I cori sono iniziati (e finiti) intorno alla metà del primo tempo. Prima appena accennati, poi assolutamente udibili e condivisi da centinaia di persone: «Noi non siamo napoletani» “Vesuvio lavali col fuoco” Provenienza: il primo anello blu della curva Sud, cioè lo spicchio collocato sotto il settore che ieri è rimasto chiuso proprio per i cori degli ultrà rossoneri di domenica scorsa contro il Napoli. Così lo speaker, al 23′, ha letto l’annuncio contro le discriminazioni razziali e territoriali. Il punto è questo: quando entra in azione lo speaker, significa che è arrivata una segnalazione ufficiale. Dall’arbitro o dal dirigente di polizia. Tutto è nato e finito nell’arco di pochi minuti, ma la norma si è molto inasprita. E dice che al primo episodio si chiude il settore da cui sono arrivati i cori (come è successo ieri); in caso di recidiva, la volta dopo si chiude lo stadio. Insomma, il rischio c’è, sebbene i contenuti siano meno pesanti rispetto a quelli di domenica scorsa. Qualcosa di cui il giudice sportivo probabilmente terrà conto. Intanto si è chiusa la campagna abbonamenti per il campionato: staccate 23.372 tessere, nuovo record negativo dell’era Berlusconi.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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