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Staff medico del Napoli. Una garanzia per gli azzurri

Continuano gli speciali di 100x100Napoli. Conosciamo meglio il lavoro dello staff medico degli azzurri.

Dietro i successi del Napoli di questa stagione e non solo, visto che questi è da anni presente sulla scena europea, non ci sono soltanto i calciatori e l’allenatore, ma c’è tutto un gruppo che lavora affinché vengano raggiunti ottimi risultati.

Si perché, se è vero che nei dodici anni di De Laurentiis molte cose sono cambiate, dirigenti, giocatori, allenatori, c’è un punto fermo che rimane e che dà sicurezza e garanzia alla compagine partenopea, ed è lo staff medico.

Il dottor Alfonso De Nicola coordina insieme con il dott. Enrico D’Andrea ed il dott. Raffaele Canonico, quello che ormai tutti conosciamo come lo “staff dei record”.

L’altissima preparazione di questi specialisti del settore e l’ottimo rapporto che si viene a creare con tutti i componenti della società, fanno sì che si lavori in maniera armoniosa ed ottimale, insieme, affinché si raggiungano i risultati che poi oggi hanno portato gli azzurri ad avere il minor numero di infortunati ed indisponibili.

L’attività di questa equipe – assieme a quella del preparatore atletico e dell’allenatore – ha permesso al Napoli di lavorare con tutta la rosa a disposizione. Questo a vantaggio del mister che ha potuto sempre contare su tutti i suoi uomini.

I numeri di quest’anno sono davvero impressionanti, su un totale di 48 gare disputate, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, si sono avuti solo 6 infortunati, e 14 indisponibili. Basti pensare che ad esempio il Milan ha fatto registrare 30 infortunati e 131 indisponibili, la Juventus 40 infortunati e 125 indisponibili, la Roma 37 infortunati e 111 indisponibili.

La media infortuni del Napoli è pari a 0,13 e quella delle indisponibilità a 0,29.
Nello specifico Chiriches (in due occasioni ) , Gabbiadini (in Nazionale); Mertens (in Nazionale), Reina (una partita, quella di Udine) e Grassi (nel corso del suo primo allenamento a Castelvolturno), quindi davvero ben poca roba.

Nulla è lasciato al caso nella cura dei giocatori, dall’alimentazione quotidiana alla ricerca, con studi per capire come poter prevenire oltre che curare gli infortuni di tipo muscolare.
Lo staff collabora infatti da anni con il Prof. Antonio Giordano, scienziato napoletano (tifosissimo del Napoli) che dirige a Philadelphia l’Istituto di ricerca Sbarro, oltre ad essere docente presso la Temple University.
Insieme dal 2013, sono impegnati sullo studio del Dna. Quest’ultimo infatti, è ricco di informazioni utili per conoscere lo stato di salute dell’atleta e comprendere quali possono essere i fattori di rischio e la predisposizione ad alcune malattie. Attraverso questi studi si possono conoscere meglio gli aspetti legati alle performance sportive, metabolismo, generazione dei tessuti muscolari, osseo e cartilagineo, ed ossigenazione di sangue e tessuti.

Uno studio che richiede ovviamente tempo. I risultati saranno disponibili nell’arco di 3-5 anni, ma con un primo report disponibile già nel prossimo autunno.
Un’eccellenza, quella dello staff sanitario del Calcio Napoli, che non poteva non attirare, visti i risultati raggiunti, l’interesse di grandi club, anche oltre confine, che vorrebbero portarli con se.

Noi siamo fiduciosi di vederli anche quest’anno sulla panchina dei partenopei, soprattutto in vista dei tanti impegni della prossima stagione, tra cui uno importantissimo come la Champions.

Questo gruppo composto oltre che dai dottori sopra citati, dai bravissimi fisioterapisti Massimo Buono , Fabio Sannino , Giovanni D’Avino, Marco Romano e Marco Di Lullo, costituisce un patrimonio per la SSCNapoli, che va preservato e mantenuto.

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