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Stramaccioni: “Amo così tanto il calcio per Maradona. Era il più grande di tutti”

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A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Andrea Stramaccioni, allenatore.

Di seguito il suo lungo intervento:

Campionato? Bellissimo, l’unica nota negativa sono gli stadi vuoti ma non è colpa di nessuno. Peccato però, perché un campionato così avvincente meriterebbe palcoscenici diversi. Io credo che, guardando rose e valori, restino Juventus e Inter le squadre più attrezzate sui 20 elementi. Il Napoli mi piace tantissimo, poi c’è la sorpresa del Milan come risultati e anche Roma e Lazio. Ci sono gli ingredienti per un campionato equilibrato fino alla fine.

Politano? Può essere importante per il campionato del Napoli. Gol alla Roma? Noi ci sentiamo abbastanza spesso, lui è felicissimo di essere venuto a Napoli, un trasferimento che voleva: quando c’era il rischio che saltasse, era molto preoccupato. Può essere un binomio importante anche per la tradizione che il Napoli ha per i giocatori con il baricentro basso. La società ha fatto bene a puntare su un giocatore così.

Come italiano incarna perfettamente il DNA Napoli dalla cinta in su. Lui fa la felicità di ogni allenatore, entra a pochi minuti dalla fine ed è motivatissimo. Può giocare a destra o a sinistra, rappresenta una bella arma.

Maradona? Tasto dolente. Se amo il calcio così tanto è anche per lui. Non c’è una ragione di tifo. Io sono sempre stato romanista ma avevo i poster di Maradona. Alle giovanili del Bologna i raccattapalle cercavano di prenotare la maglia, io presi la maglia numero 9 di Maradona grazie ad alcuni giocatori di prima squadra. In quella partita di Coppa Italia infatti Diego cedette il numero 10 a Zola e io conservo anche quella maglia. Fu clamoroso, per me è un idolo. Ai ragazzini che vedo adesso dico che non esiste Cristiano Ronaldo o nessuno che sia lui. Maradona ce l’ho dentro. Bruno Conti mi raccontava un sacco di aneddoti, del fatto che venisse gonfiato di botte e non fiatasse. Ma cosa ne sa la gente di oggi. Era il più grande di tutti.

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