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Tatticando. L’analisi tattica con immagini di Napoli-Torino 2-1

Una gara non facile da preparare dal punto di vista mentale dopo l’impegno in Champions contro il Barcellona. Invece Gattuso ha saputo dare le giuste motivazioni ai giocatori che hanno risposto giocando con dedizione e attenzione per quasi tutta la gara. 

L’allenatore del Torino Longo ha pensato bene di sorprendere il Napoli con una partenza sprint. Nei primi due minuti ha messo in difficoltà gli azzurri sfiorando anche il gol dopo l’uscita a vuoto di Ospina salvato sulla linea da Manolas.

Il suo 3-1-4-1-1 con Zaza e Belotti che si scambiavano la posizione e l’inserimento degli esterni difensivi non ha dato i frutti sperati. Infatti oltre il salvataggio sulla linea di Manolas l’altro tiro in porta dei granata è arrivato solo nei minuti di recupero con il gol di Edera. Così come il 5-1-2-1-1 con un baricentro intorno ai 20 metri in fase difensiva ha tenuto bene per vie centrali- Però ha dato tanto spazio agli inserimenti di Insigne e Zielinski sulla sinistra e di Politano e Di Lorenzo sulla destra.

Azioni di attacco del Napoli

Dopo il disagio iniziale il Napoli ha ritrovato le giuste distanze tra i reparti. Così ha preso in mano le redini dell’incontro schierandosi con il 2-3-4-1 in fase di possesso sfruttando le sovrapposizioni alternate dei due esterni difensivi (Di Lorenzo e Hysaj) schierati in linea con il centrale di centrocampo (Lobotka).

In fase difensiva i meccanismi e gli scivolamenti dei difensori hanno funzionato bene. Grazie anche all’ormai collaudato 4-1-4-1 con Lobotka diga davanti la difesa alle spalle della linea dei centrocampisti pronti ad allinearsi con Lobotka passando al 4-5-1 quando costretti a ripiegare verso la propria area.

Rispetto alla gara con il Barcellona il Napoli ha avanzato il baricentro di oltre 14 metri portandolo sui 60 metri. Quindi abbondantemente nella metà campo avversaria. Non a caso dei 38 minuti quasi di possesso palla, ben 21 minuti lo ha tenuto nella metà campo del Torino. Numeri che testimoniano il netto dominio del Napoli vanificato però dalle scelte non sempre indovinate nella rifinitura dell’azione e dalla mancanza di cattiveria nelle conclusioni verso la porta.

Gattuso sta piano piano ‘allungando la coperta’ e trovando i giusti equilibri anche con le medio piccole. Facile immaginare che non sarà contento della bassa percentuale realizzativa in base alle azioni prodotte. Così come non lo sarà per la spina staccata precocemente nel finale sul gol di Edera che ha pericolosamente riaperto la partita.

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