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A tutta tattica: Benevento-Napoli

Andiamo ad analizzare la partita di De Zerbi e Sarri, questa sera al Vigorito.

 

 

La partita che si giocherà questa sera al Vigorito sarà il secondo derby di questa serie A per Napoli e Benvento. All’andata l’unico precedente tra le due squadre, con un tennistico 6-0 in favore degli azzurri. A sfidarsi, due allenatori esperti di tattica, Sarri e De Zerbi. Andiamo a vedere come si svolgerà la sfida tra questi due allenatori.

Il Napoli non ha nessun motivo di cambiare sistema di gioco, soprattutto quando al Vigorito c’è il testacoda del campionato. Già all’andata i giallorossi hanno mostrato di andare in pesante difficoltà contro un Napoli al 100% e la partita di questa sera non dovrebbe fare eccezione. Gli unici dubbi di formazione per Sarri dovrebbero riguardare Mario Rui e Jorginho, i due diffidati che potrebbero restare in panchina per non mettere in pericolo la loro presenza nel prossimo turno contro la Lazio. Si scaldano quindi Maggio e Diawara e proprio la presenza di giocatori più fisici e meno tecnici rispetto alle loro controparti, potrebbe essere un elemento utile agli azzurri per reggere al pressing avversario e portarlo a propria volta, rompendo da subito ogni tentativo di costruzione da parte dei padroni di casa.

De Zerbi invece sa che dovrà fare meglio del suo predecessore che nell’ultima sfida contro il Napoli ne ha presi sei. Soli 7 punti in 22 gare, contro una squadra che è imbattuta da 24 trasferte consecutive (di cui 21 vittorie), non avrà altro modo di provarci se non trincerandosi nella propria metà campo, cercando di chiudere il gioco del Napoli alla fonte: pressando quindi Jorginho (o Diawara) ed i terzini, costringendo i centrali di difesa ad avviare l’azione. Il Benevento giocherà con un modulo speculare a quello azzurro, che faciliterà gli accoppiamenti, con la punta che andrà a schermare il mediano azzurro e gli esterni d’attacco a chiudere, appunto, sui terzini, con le mezzali pronte a pressare o a chiudere sui centrocampisti del Napoli. Inutile dire che tutte le speranze di fare male in attacco sono legate alle capacità di contropiede di una squadra che ha comunque sempre mostrato di arrendersi solo e soltanto oltre il 90′.

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