Serie A

Udinese-Napoli: altro pareggio per gli azzurri con un lampo di Zielinski

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La partita contro l’Udinese non è stata quella della svolta per il Napoli, apparso ancora compassato e preoccupato; un lampo di Zielinski evita la sconfitta.

Zielinski la pareggia ed evita un’altra possibile sconfitta per il Napoli. Il pareggio contro l’Udinese ha sottolineato, ancora una volta, che la squadra è condizionata dal momento negativo che si vive in campionato e dal clima teso.

Un primo tempo giocato non in maniera ottimale ed un secondo che ha visto una reazione da parte della squadra. Nonostante ciò, il risultato è ancora un pareggio: le partite sono sette, in campionato, senza vittoria.

Andiamo con ordine, partendo dalle formazioni.

Napoli con Mertens-Lozano in attacco, Lasagna e Okaka per l’Udinese

Quasi la formazione classica per il Napoli di Ancelotti contro l’Udinese. A mancare, infatti, è il solo Allan ma gli undici sono quelli di sempre e c’è la conferma della coppia d’attacco formata da Mertens e Lozano.

Insigne sulla sinistra, Callejon al lato opposto e coppia di centrocampo formata da Fabian Ruiz e Zielinski. La difesa è la solita, con la coppia Koulibaly-Manolas.

Per quanto riguarda l’Udinese Gotti non adopera grossi cambi, con Lasagna preferito a Nestorovski ed affiancato da Okaka. Dietro di loro, sulla linea di centrocampo, c’è De Paul insieme a Fofana e Mandragora. Completano l’undici Larsen, Ter Avest, De Maio, Ekong, Nuytinck e Musso a porta.

Un Napoli che solo nel secondo tempo mostra una reazione

Più che un’analisi tattica della partita, ma ci proveremo lo stesso, si dovrebbe fare un’analisi della testa dei giocatori. Questo perché più che un problema fisico quello che blocca la squadra, in questo periodo, è un problema mentale. Una coneguenza del fatto che la squadra non trova la vittoria da troppo tempo in campionato.

Detto ciò, il Napoli si presenta con il classico 4-4-2; ad Insigne il compito,sulla sinistra, di accentrarsi per cercare il dialogo con Mertens e Lozano, che riesce non troppe volte. Sull’altra sponda Callejon, oltre a dare supporto offensivo a Di Lorenzo, prova le sue solite giocate contro la difesa dell’Udinese.

Giocate che, come spesso accade nell’ultimo periodo, allo spagnolo riescono poco. Anche i due attaccanti, nel corso del primo tempo, non creano troppi pericoli all’Udinese. Quello che emerge è che la squadra, appunto, è condizionata sia dagli eventi che sono successi sia dal periodo negativo in campionato.

Questo porta la squadra ad essere compassata e a non dare il meglio di sé. Nel secondo tempo il cambio Insigne-Llorente riesce a dare più pericolosità al Napoli, con l’attaccante spagnolo capace di sfruttare i tanti palloni che arrivano nell’area dell’Udinese.

Padroni di casa che giocano la partita puntando più sulle ripartenze, come in occasione del gol di Lasagna. Nonostante il cambio, però, è solo con un lampo di Zielinski, che recupera un pallone al limite dell’area dell’Udinese, che il Napoli trova il pareggio.

Al di là del pareggio, non sono create altre occasioni nette dove gli azzurri possono trovare il gol del vantaggio, anche se ci provano fino a fine partita.

Un problema di testa più che di tattica

Quello che sta vivendo il Napoli, con cinque pareggi e due sconfitte nelle ultime sette di campionato, è uno dei momenti più negativi dal 2010. Allora c’era Mazzarri in panchina, questa volta Ancelotti; come già detto, quello che ne esce fuori non è un problema fisico ma mentale.

Tutti i problemi che ci sono stati e che si sta provando a risolvere stanno condizionando molto le prestazioni della squadra in campo. Ora tocca alla Champions League e il fatto di raggiungere la qualificazione agli ottavi può portare un importante svolta mentale nella squadra.

Testa al Genk.

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