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Una dannosa esterofilia

Daniel Osvaldo, Alessandro Diamanti, Emanuele Giaccherini, e soprattutto i napoletani Salvatore Bocchetti e Domenico Criscito.

Solo sono alcuni dei nomi di calciatori italiani che giocano o hanno giocato recentemente all’estero. Un estero desiderato, voluto fortemente. Il famoso treno da prendere al volo, quello che nella vita passa una sola volta.

Il treno per questi calciatori è partito eccome, lasciando intravedere in lontananza un futuro molto roseo, ma non certamente azzurro.

Non se ne conosce bene il motivo, ma la tendenza italiana sembra essere evidente. Dal radar del Commissario Tecnico della Nazionale di Calcio, i calciatori del Bel Paese che vanno a giocare all’esterno, escono in tempi abbastanza rapidi.

Gli atleti che giocano in campionati diversi da quello italiano, vengono “dimenticati” con più naturalezza, con maggior disinvoltura. Perchè?

Eppure, negli altri Paesi non è così.

Il Brasile, presumibilmente, giocherà con i seguenti “undici”:

L’Argentina, con questi:

Ebbene, dei ventidue in campo soltanto Fred, attaccante brasiliano in forza al Fluminense, non ha ancora abbandonato la patria.

Se in ottica convocazioni anche i Commissari Tecnici di queste compagini dovessero avere l’istinto di “dimenticare” i calciatori che non giocano più in patria, ebbene, l’Italia avrebbe ottime possibilità di vincere il Mondiale brasiliano.

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