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Urbani Ministero della Salute: “Senza le misure di contenimento l’Italia avrebbe rischiato 800 mila morti”

Coronavirus Argentina

Il segretario e direttore generale del Ministero della Salute Andrea Urbani, ha rilasciato alcune dichiarazioni al “Corriere della Sera”.

“Non c’è stato nessun vuoto decisionale. Dal 20 gennaio l’Italia si è dotata di un “piano nazionale di emergenza” sul contrasto al coronavirus con gli orientamenti programmatici che hanno ispirato le scelte del Governo.

Dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e quel piano abbiamo seguito. La linea è stata non spaventare la popolazione e lavorare per contenere il contagio.

In Lombardia si poteva fare meglio, ma siamo stati investiti da uno tsunami, che ha colpito l’Italia come primo Paese in Europa. Con il senno di poi, sarebbe stato meglio un lockdown immediato. Ma allora c’erano solo i due cittadini cinesi e si è deciso di assumere scelte proporzionate.

Attenzione, però. Come ha certificato l’Imperial College, se il Governo non avesse adottato le zone rosse e le altre misure di contenimento l’Italia avrebbe avuto tra i 600 mila e gli 800mila morti.

Sarebbe saltato il sistema sanitario nazionale, oltre a gettare nel panico la popolazione. Questo scenario era così terribile che il ministro Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico decisero di non divulgare il documento. La Direzione generale della prevenzione sanitaria inviò il 5 gennaio a Regioni e ministeri una comunicazione con oggetto “Polmonite da eziologia sconosciuta – Cina”, riportando i sintomi clinici dei primi 44 casi di Wuhan: febbre, difficoltà respiratorie e lesioni invasive in entrambi i polmoni. Nella circolare la raccomandazione dell’Oms di “evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina”. 

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