Primo Piano

Versus: San Paolo vs Quagliarella, storia di un amore ritrovato

Questo numero di Versus è dedicato alla pace ritrovata tra il pubblico napoletano e Fabio Quagliarella.

 

 

 

I duelli non sono sempre tra due giocatori o tra due allenatori. Può capitare in Versus di ritrovare presidenti, staff, anche il pubblico e questo è proprio uno di questi casi. E quella tra Quagliarella ed il pubblico del San Paolo è una storia che merita di avere una parentesi in questa rubrica.

Tutto comincia il 1 giugno 2009: il Napoli acquista Fabio Quagliarella per 16 milioni di euro dall’Udinese più la seconda metà del cartellino di Domizzi. Dopo il peregrinare tra Torino, Fiorentina (all’epoca Florentia Viola), Chieti, Ascoli e Udinese, corona il sogno di giocare con la maglia della propria città e non solo come comparsa, ma come assoluto protagonista. Il suo acquisto è seguito dall’esaltazione popolare, grandi prestazioni e grandi gol. Una doppietta al San Paolo, contro il Livorno alla seconda di campionato, sono i primi due gol ufficiali ed il modo in cui viene firmato un patto tra Napoli ed un ragazzo di Castellammare di Stabia che bacia lo stemma sulla sua maglia sotto lo sguardo del pubblico, del suo pubblico. 11 gol e 6 assist in 37 partite ufficiali, un gol nel 3-1 alla Juventus ed una stagione che poteva essere il preludio di un matrimonio fantastico.

Poteva. Ma così non è stato. Il 27 agosto 2010 il Napoli lo cede in prestito oneroso alla Juventus che lo riscatterà la stagione successiva. Da Masaniello a traditore nel giro di una stagione, a Castellammare vengono tagliate le cime della sua barca che finirà alla deriva, non può presentarsi al San Paolo senza che venga subissato dai fischi, reietto e ripudiato dalla sua stessa città. E’ guerra vera e propria con un pubblico che si sente tradito, un popolo che non lo rispetta più per essere andato non solo via, ma ai nemici storici. Nessuno poteva immaginare che sotto la superficie Quagliarella stava passando un travaglio ben peggiore, che si è concluso con un pianto liberatorio in diretta televisiva: il 17 febbraio 2017 Raffaele Piccolo, ex agente della Polizia Postale, viene condannato a 4 anni ed otto mesi di reclusione. Piccolo aveva prodotto, dal 2009, periodo in cui Fabio vestiva la casacca azzurra, lettere minatorie in cui il giocatore veniva ingiustamente accusato di rapporti con la camorra e di relazioni con minorenni. E’ un calvario che impedisce a Quagliarella perfino di lasciare il centro tecnico di Castelvolturno e che porterà De Laurentiis a cederlo contro la sua volontà alla Juventus.

Ora Piccolo è in prigione, il calvario è finito ed il pubblico del San Paolo ora conosce la verità dietro uno dei trasferimenti meno digeriti dalla tifoseria azzurra. La pace fatta è siglata in occasione di Napoli-Atalanta, quando la curva espone uno striscione che recita così: Nell’inferno in cui hai vissuto enorme dignità, ci riabbracceremo Fabio, figlio di questa città”. Fabio può tornare a casa ora a testa alta, quella che ha tenuto sempre senza poter raccontare nulla che potesse inficiare le indagini. Ora può tornare l’amore tra Napoli ed uno dei suoi figli, Napoli-Sampdoria sarà l’abbraccio con cui il padre riaccoglie in casa il figliol prodigo. Bentornato Fabio.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top