Rassegna Stampa

Zeman: “Il calcio è un’industria particolare perché genera più debiti che ricavi”

Fresco 73enne l’ex allenatore anche del Napoli Zdenek Zeman ha parlato del momento del calcio italiano in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve stralcio.

“Tutti aspettano le scelte del governo sul calcio. Ma non è il governo a decidere, è il virus. E se non se ne va, per me non ha senso ricominciare.

Il calcio è un’industria particolare perché genera più debiti che ricavi.

Vale la pena rischiare per limitare i debiti? Che il calcio sia pieno di debiti non è certo una scoperta arrivata con il Covid. Si sapeva anche prima e vuol dire che il calcio è gestito male.

Si spende molto più di quanto sia possibile. E non è neanche detto che se le TV pagheranno l’ultima rata questo salverà quei club sempre sull’orlo dei libri in tribunale.

Il calcio è uno sport di contatto. Nella vita dobbiamo camminare con una mascherina a più di un metro di distanza, nel calcio non si può fare.

Sa qual è la cosa che fa più spesso un calciatore durante una partita? Sputare, la cosa più pericolosa.

Non ha senso vietare questa pratica come fanno alcuni Paesi europei. È una norma ridicola, non si sputa per il gusto di farlo, chiunque fa sport sa che la bocca si impasta, ci sono problemi di salivazione”.

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