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Albertini: “Il Napoli ha tutte le credenziali per vincere lo Scudetto, ma la Juve è fortissima. Sarri non fa pretattica…”


L’ex-Milan ha parlato di varie tematiche, dalla Nazionale alla corsa Scudetto.

A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Demetrio Albertini:

“Come complesso di squadra la Svizzera mi piace, l’ho seguita nei progetti sportivi, si tratta di una Nazionale che ha puntato molto sulla crescita dei giovani. Devo dire che questa strategia è stata adottata anche da altre Federazioni che tendono a valorizzare i giovani nel campionato di appartenenza per poi esportare i grandi giocatori all’estero ed essere competitivi nelle partite di Nazionale. In un campionato europeo come quello che ci sarà in Francia, credo che la Svizzera possa fare molto bene.

Lo stage dell’Italia saltato? Poteva dare una mano, ma non è fondamentale. Conte è una garanzia, spero gli si dia tutto il tempo possibile affinché prepari al meglio l’Europeo e anticipare la finale di coppa Italia potrebbe essere un vantaggio. Anche Tavecchio si sta adoperando un tal senso. L’Italia è una delle squadre più anziane d’Europa, ma anche quella che ha meno esperienza nelle coppe europee con i propri club e questo significa che la scelta dei giocatori va a ricadere anche su squadre che non disputano le coppe.

Serie A? Ad inizio campionato sognare è gratis e tutti devono farlo. Al giro di boa il Napoli è primo e questa posizione l’ha meritata sul campo per cui ha le credenziali per vincere lo scudetto. Non è pretattica quella di Sarri quando dice che il vantaggio c’è della Juventus nonostante sia indietro in classifica perché la rincorsa bianconera è stata straordinaria e poi la squadra è abituata a gestire la vetta. Ma, il Napoli sta meritando il primato sul campo e non a parole. Mi fa piacere che Napoli e Juventus abbiano difeso il proprio allenatore ad inizio stagione quando le cose andavano male.

La mia scalata alla Federcalcio? Al momento no perché c’è bisogno di un consenso ampio giacché le elezioni sono una cosa e discorso diverso quando poi si prova a cambiare qualcosa, in questo caso serve il consenso. Ho voluto dare un’alternativa, ma poi faccio le mie esperienze fuori dalla federazione, ma amo questo sport. Da qui a dire che mi candiderò ce ne passa, al momento dico no. Le scelte devono farle le componenti del consiglio federale e i protagonisti che sono sul campo che devono poter scegliere un programma più che le persone.

Ho perso diverse finali, tra cui il mondiale, ma c’è una ferita che ancora brucia, quella del 2000 anche perché meritavamo di essere campioni d’Europa”.

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